Guerra aperta tra il sindaco De Angelis e l'uscente Di Pangrazio nonostante manchino poche ore dalle decisioni cruciali per quanto riguarda la maggioranza. Scrive infatti il primo cittadino: «C'è un solo freno alla ripartenza di Avezzano ed è lo stesso ostacolo che la città ha travolto nove mesi fa: Gianni Di Pangrazio, l'ex sindaco bocciato dagli elettori. I cittadini hanno scelto me quale loro sindaco. Non c'è alcun clima avvelenato, come lui sostiene. Sinora ho subìto attacchi e ingiurie senza rispondere alle innumerevoli provocazioni. Ora basta. La verità è che Di Pangrazio non vuole che si ricomponga una solida maggioranza di centrodestra e il suo vero obiettivo è far cadere l'amministrazione. Il motivo è semplice: non potrà fare a meno di sostenere il fratello alle prossime regionali, ricandidato per la terza volta col Pd, e un'amministrazione sostenuta da Forza Italia, UdC, Lega e civici, in grado di ben amministrare, gli complicherebbe non poco i piani. Se c'è una persona che ha tradito Avezzano per motivi puramente personali è lui : gli elettori hanno premiato le sue liste ma bocciato clamorosamente lui. L'ho detto e lo ripeto: mai con Di Pangrazio- conclude De Angelis-, la cui inaffidabilità è stata confermata in troppe occasioni. C'è chi inquina i pozzi e chi ha realmente a cuore le sorti della città. È a loro, in aula e fuori, che rivolgo un appello a far ripartire davvero la nostra Avezzano».
Gli replica il consigliere Nando Boccia, ex vice sindaco: «Sconcertano i continui atti che vengono decisi dall'amministrazione De Angelis. Solo per ricordarne alcuni: la questione sulla incompatibilità di Santomaggio; due delibere di giunta per autorizzare e pagare (oltre 40mila euro con soldi dei cittadini) l'avvocato Capponi Bruno al fine di ricorrere al Tar e al Consiglio di Stato; questione Gielle, nonostante la sentenza immediatamente esecutiva della Cassazione, ancora non sono stati posti in essere atti per il recupero di circa un milione; questione Contratto di quartiere, anche in questo caso, nonostante la sentenza immediatamente esecutiva del Tribunale di Avezzano, ancora non sono stati posti in essere atti esecutivi per il recupero della provvisionale di circa un milione; questione piazza del Mercato, che con una determina dirigenziale sono stati affidati incarichi direttamente al gruppo Tonelli; delibera di giunta n. 46 del 27 febbraio 2018 (otto giorni prima delle dimissioni del sindaco) con la quale si approva il trasferimento del Comando della polizia a Palazzo Torlonia. La deliberazione di giunta- continua Boccia- riguardante la messa a disposizione e l'utilizzo del castello Orsini all'Università Pegaso (rappresentata a livello locale da Armando Floris) per euro 2.000 in un anno. Quello che colpisce di più è che questi atti sono stati formalizzati in un periodo in cui il Consiglio comunale è stato completamente modificato».