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Data: 21/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vitalizi, il piano 5Stelle: riforma con una delibera Ma dubbi sull'abolizione

ROMA Ma davvero i vitalizi parlamentari saranno eliminati? Il M5S rilancia questa promessa elettorale legandola all'elezione dei presidenti delle Camere ma secondo gli addetti ai lavori non sarà facile passare dalle parole ai fatti.
Perché? Per capirlo occorre fissare alcuni paletti. Il primo: i vitalizi per i parlamentari eletti dal 2012 sono già stati aboliti. Da quell'anno - in coincidenza con l'entrata in vigore della riforma Fornero - anche i parlamentari sono passati al sistema contributivo (tanto versi tanto ti restituisco). I privilegi sono saltati ad eccezione di uno: oggi la loro pensione scatta a 65 anni (e non a quasi 67 come prevede l'Inps) o a 60 anni per chi fa due legislature.
I PUNTI DI RIFERIMENTO
Secondo paletto. Perché si continua a parlare di vitalizi? Perché chi ha ricevuto il vitalizio fino al 2012 ha mantenuto privilegi in alcuni casi scandalosi. Per la verità non tutti. Nei vecchi vitaliziati convivono casi di persone miracolate per essere stato in Parlamento una settimana mentre, paradossalmente, molti alti papaveri della Prima Repubblica col contributivo prenderebbero vitalizi più alti perché hanno versato molti contributi.
Terzo paletto: il peso economico dei vitalizi è quello di una piuma. Nel 2016 lo Stato italiano ha speso per le pensioni 261 miliardi (miliardi) mentre le uscite della Camera per i vitalizi sono arrivate a 136 milioni (milioni) per i politici e a 276 milioni per le pensioni degli ex dipendenti. Dalla scorsa estate poi i vitalizi della Camera superiori ai 70.000 euro sono colpiti da una tassa triennale.
Per i 5Stelle, però, l'abolizione dei vitalizi è questione di vita o di morte. Il grimaldello che intendono usare è semplice: non una legge, ma una delibera dell'Ufficio di presidenza delle Camere. E' una strada percorribile? Si, ma nessuno sa fino a dove. Camera e Senato sono in regime di autodichìa, cioè hanno un loro regime giuridico autonomo dallo Stato. Dunque possono farsi le proprie leggi con delibera. Hanno anche tribunali interni che esaminano i ricorsi. E i giudici di questi tribunali sono di nomina politica e rispondono a logiche politiche.
In teoria, ma qui alcuni giuristi storcono il naso, le delibere delle Camere potrebbero essere fuori dal controllo di costituzionalità della Consulta. E la Corte Costituzionale in tema di pensioni ha sempre detto che non si può attaccare una sola categoria (art. 38 della Carta) né intaccare se non in via temporanea i diritti acquisiti di chi è pensionato, ex parlamentari compresi che sono cittadini italiani come tutti.
Ma può una delibera abolire di botto i vecchi vitalizi? «E' molto difficile - risponde l'esperto previdenziale ed ex deputato Giuliano Cazzola - Perché i parlamentari pensionati hanno versato contributi e perché finora le norme non sono mai state cambiate per il passato». Poi ci sono ragioni più prosaiche. Tutti i partiti, ad eccezione dei 5Stelle, hanno ex deputati in pensione. La Lega da sola, ad esempio, ne ha circa 200. Difficile dunque che i 5Stelle trovino alleati per una battaglia che gli altri parlamentari a torto o a ragione giudicano squilibrata o propagandistica.

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