ROMA Il Cipe recepisce l'informativa sul nuovo Piano economico finanziario di Strada dei Parchi ma non finanzia i lavori urgenti. Diventano così a rischio la sicurezza e ben 700 posti di lavoro. Entro la fine del mese, infatti, la società concessionaria del Gruppo Toto si troverà costretta a chiudere i cantieri. Una decisione drastica ma inevitabile presa ieri al termine della riunione a Roma del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe), convocata dal premier, Paolo Gentiloni, e alla quale, per l'Abruzzo, ha partecipato il neo deputato Camillo D'Alessandro, delegato dal senatore-governatore, Luciano D'Alfonso. All'ordine del giorno, tra gli altri argomenti affrontati, era stato inserito, all'ultimo punto, l'esame di una "Informativa sulle Autostrade A24/A25", che il Cipe ha recepito. L'atto individua le linee guida per il nuovo Pef (Piano economico finanziario) per la messa in sicurezza definitiva delle autostrade abruzzesi classificate da una legge del 2012 come «infrastrutture strategiche ai fini della protezione civile». Gli investimenti previsti raggiungono un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro, che prevedono oltre ai lavori anche altre assunzioni (come tariffe, eventuale proroga, remunerazione del capitale investito, valore di subentro), ma tutto dovrà essere discusso con il Concessionario Strada dei Parchi e poi sottoposto al vaglio della Commissione Europea. In ogni caso serviranno tempi lunghi per la definizione del Pef e la sua approvazione che sicuramente dovrà essere fatta dal nuovo Governo, ma nessuno può ancora dire quando ci sarà. Insomma siamo di fronte a un mero atto formale quando invece incalza l'urgenza di completare i numerosi interventi di messa in sicurezza dei due tratti autostradali che collegano la costa abruzzese a Roma. Rimane infatti in sospeso il rifinanziamento dei cantieri attualmente in corso e degli altri progetti già approvati che fanno parte dei lavori di messa in sicurezza urgente dei viadotti di A24 e A25. E questo rischia di bloccare entro la fine di marzo i cantieri presenti sulle due autostrade, mettendo così a rischio il posto di lavoro di circa 700 dipendenti attualmente occupati e, come preoccupante conseguenza, fermare la messa in sicurezza dei viadotti. Una situazione paradossale considerato che le risorse per 250 milioni di euro sono state già stanziate con la legge numero 123/2017 ma restano congelate e saranno erogate solo a partire dal 2022.«Tali risorse potrebbero invece essere rese immediatamente disponibili, come già accaduto per una prima trance di 58 milioni nello scorso gennaio, a seguito di una sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio che obbligava il Ministero a garantire la copertura finanziaria dell'intervento cosiddetto "antiscalinamento" della corsia autostradale, con apposito provvedimento di anticipazione da emanare di concerto tra il ministero delle infrastrutture (Mit) e quello dell'Economia (Mef)», spiegano dalla società concessionaria. In tal senso la Cassa Depositi e Prestiti ha già manifestato la propria disponibilità ad anticipare le risorse necessarie ma solo a condizione che il Mit e il Mef rilascino il previsto provvedimento.Ma la burocrazia ministeriale dorme e per due firme mancanti l'Abruzzo si ritrova costretto a percorrere due autostrade con pedaggi cari e che non garantiranno più la sicurezza. (c.s.)