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Pescara, 24/07/2024
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Data: 23/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Scontro sui doppi incarichi. I cinque stelle chiedono che D’Alessandro e D’Alfonso entrambi eletti in Parlamento si dimettano in Regione

PESCARA «Un presidente-senatore che mantiene due cariche e due stipendi, mentre noi ce li dimezziamo». Domenico Pettinari, consigliere regionale del M5S, torna a riproporre la questione politica del momento: la data del ritorno alle urne per le regionali. Tutto è appunto nelle mani di un uomo solo al comando secondo i pentastellati, Luciano D'Alfonso, accusato di non aver sciolto il nodo della incompatibilità delle due cariche istituzionali, come sancito dall'articolo 122 della Costituzione. Il gruppo regionale del M5S indica come spartiacque la data del 16 marzo scorso, quando la Corte d'Appello dell'Aquila si è pronunciata sul voto delle politiche con la proclamazione degli eletti. E ricorda che proprio nella giornata di oggi D'Alfonso eserciterà per la prima volta le sue prerogative e le sue funzioni a Palazzo Madama, partecipando alla seduta per l'elezione del presidente. Dunque, avrebbe già dovuto lasciare la poltrona di governatore senza attendere l'atto della Giunta delle elezioni del Senato, organo chiamato a pronunciarsi (chissà quando) sui casi di incompatibilità degli eletti. Un passaggio che potrebbe dilatare anche di molti mesi le dimissioni del presidente della Regione e di conseguenza i tempi per il ritorno alle urne.
ISTITUZIONI
Sara Marcozzi ricorda tuttavia che c'è un altro istituto indipendente dal Parlamento: la Giunta per le elezioni della Regione, chiamata a dirimere i casi di incompatibilità che dopo il voto del 4 marzo non riguardano soltanto D'Alfonso, ma anche il consigliere regionale del Pd Camillo D'Alessandro. Questo organismo è presieduto dal presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio: «Abbiamo chiesto alla Giunta per le elezioni della Regione di pronunciarsi entro 10 giorni, come stabilito dalla norma. Una procedura abbastanza semplice e rapida - osserva Marcozzi -. Di fatto, a partire da domani (oggi per chi legge, ndr) D'Alfonso esercita le sue funzioni al Senato e in Regione non potrà occuparsi neanche dell'ordinaria amministrazione. Se non opta tra i due incarichi entro 5 giorni dal pronunciamento della Giunta regionale sulle elezioni, sarà il Consiglio a decretare la sua decadenza da presidente e questo porterà allo scioglimento dell'assemblea».
A detta dei 5 stelle, una volta risolto il caso della incompatibilità, neanche il vice presidente Giovanni Lolli potrà sostituire l'attuale governatore nel pieno delle sue funzioni, ma solo per atti urgenti e con il compito di predisporre il decreto che riporterà gli abruzzesi alle urne entro due mesi. Domenico Ranieri, altro consigliere regionale del M5S, riassume tutto così: «Questa vicenda pone tre grandi questioni: una legislativa, una etica, una di funzionalità, con un Abruzzo paralizzato. L'appello che facciamo a Di Pangrazio è di dimostrare di essere uomo delle istituzioni e non di partito».

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