PESCARA Un caso che non sussiste per il neo deputato Camillo D'Alessandro quello posto dal M5S. Dopo avere invitato i pentastellati a preoccuparsi di «garantire un governo al Paese, piuttosto che lavorare affinché si blocchino le istituzioni nazionali e regionali», l'esponente del Pd ricorda che le norme nazionali prevalgono, nella gerarchia delle fonti, su quelle regionali: «Come già annunciato - osserva D'Alessandro -, nello stesso istante in cui si concluderà la procedura nazionale (il pronunciamento della Giunta delle elezioni di Palazzo Madama), il presidente D'Alfonso procederà alla opzione di senatore, dando via all'applicazione dei termini previsti dal regolamento regionale». D'Alessandro viene anche al suo caso personale, molto più semplice rispetto a quello del governatore che in quanto tale è il rappresentante legale dell'ente: «Per cui - assicura - procederò nel breve a rassegnare autonomamente le dimissioni dalla carica di consigliere regionale». Ma ribadisce che il termine che dovrà essere rispettato da D'Alfonso è un altro: «A seguito delle deliberazioni della Giunta del Senato, l'eletto dovrà procedere a rimuovere l'incompatibilità entro il termine stabilito dalla Giunta stessa. Successivamente si apre la procedura regionale». D'Alessandro aggiunge una considerazione politica: «Sarebbe cosa buona e opportuna che tutti fossero interessati a fare in modo che il governo regionale rimanga nella pienezza dei poteri sino alla fine. La guida sarà esercitata per il periodo successivo dal vice presidente Giovanni Lolli, affinché gli abruzzesi abbiano una istituzione funzionante e non congelata». Ma quanto potrebbe durare l'iter del Senato nessuno, oggi, è in grado di dirlo.