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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/03/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Matricole e veterani tra gaffe ed emozioni. Gli abruzzesi al debutto del parlamento

ROMA - Lo sguardo smarrito, l'ingresso sbagliato, la voce rotta dall'emozione, i parenti al seguito. La cronaca della prima giornata romana dei deputati e senatori abruzzesi restituisce un'istantanea fatta di trepidazione, soprattutto per le matricole.

Quelle grilline, arrivano nella postazione che AbruzzoWeb ha allestito in piazza Montecitorio per i collegamenti in diretta video, insieme a Gianluca Vacca, che al secondo mandato fa un po' da chioccia a Valentina Corneli, occhioni verdi e trucco appariscente, e ad altre due donne, impacciate ma che appaiono determinate come Daniela Torto e Carmela Grippa. Prevale il fair play e Vacca è insolitamente diplomatico: "D'Alfonso ha rinunciato alla prescrizione nel processo Mare-Monti solo ora che ha l'immunità parlamentare? Chi lo ha detto se ne assume le responsabilità", dice.

Alla Camera, gli occhi sono puntati sui debuttanti: la sagoma di Luigi D'Eramo della Lega è inconfondibile, di buonora in via di Campo Marzio con Luca Danaschi, sua ombra in campagna elettorale, rapida colazione da Giolitti, insolitamene poco frequentato e poi via nel palazzo. Antonio Martino di Forza Italia sembra muoversi con maggior dimestichezza, e si presenta in aula con il lutto al braccio per la questione della restituzione milionaria, da parte di centinaia di imprese e professionisti del cratere del terremoto del 2009 dell'Aquila, sospese dopo il sisma ed ora richieste dall'Ue che le ha considerate aiuti di Stato.

Camillo D'Alessandro del Partito democratico, che annuncia che lascerà subito il Consiglio regionale, celebra il debutto con un selfie con Stefania Pezzopane, che dopo una legislatura al Senato è ora alla Camera e non nasconde l'emozione.

E poi ci sono i veterani, che scivolano nei labirintici corridoi di Montecitorio con la dimestichezza di chi li percorre ormai quasi con noia: Gianfranco Rotondi di Forza Italia, mani dietro la schiena, attraversa la Galleria dei presidenti con lo stesso ritmo dell'Andreotti del Divo. Un po' come accade a palazzo Madama a Gaetano Quagliariello, che oggi ha tagliato l'invidiabile traguardo della quarta legislatura. Accompagnato dalla solerte Claudia Passa, inseparabile addetta stampa, raggiunge la postazione mobile di AbruzzoWeb davanti l'ingresso principale con il solito passo felpato.

Convinto di sé, anche se i risultati elettorali hanno rimesso in discussione tutte le certezze della vigilia, al Senato ha fatto il suo debutto anche il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, che di dimissioni non sembra voler sentir parlare. E il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano, che sente la nostalgia del presidente Berlusconi e la sua assenza dalle aule parlamentari. Al secondo mandato è invece Gianluca Castaldi del Movimento cinque stelle, che "guiderà" i nuovi compagni di banco Gabriella Di Girolamo e Primo Di Nicola, con quest'ultimo che è l'unico della folta pattuglia pentastellata a declinare qualsiasi invito a rilasciare dichiarazioni in nome di un ordine di scuderia, evidentemente tradito dai più, a tenere le bocche cucite.

Non mancano gli esclusi, come Antonio Razzi, non ricandidato da Forza Italia ma che trascorre quasi tutta la giornata in Senato a beneficio degli obiettivi dei fotografi: abita ad un passo da palazzo Madama ed è ormai lanciatissimo nel mondo della televisione, al quale sembra ora si dedicherà a tempo pieno.

Alla fine, una giornata trascorsa al chiodo, soprattutto per i gruppi con una maggiore disciplina di partito come i salviniani - lo sa bene il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma - non è bastata ad eleggere i presidenti delle due Camere. Per alcuni si prospetta un pernotto romano, magari con quella che potrebbe essere la prima serata di Grande bellezza di una lunga serie, per altri, che modestia a parte hanno rivendicato il pendolarismo, si torna a casa per ripartire dopo qualche ora.

Meno confusione del solito in tribuna stampa e coda di cronisti accreditati più esigua, in compenso la pressoché totale assenza di segnale trasmittente negli spazi riservati all'interno di palazzo Montecitorio, ha esposto molti ad una giornata, per Roma, insolitamente fredda e ventosa nonostante il sole.

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