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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tra gli elettori di Lega e M5S cresce la voglia di governo insieme: i sì al 59%

ROMA Il tempo passa e, con l'allontanarsi della dimensione competitiva del voto, i diversi elettorati iniziano ad abbandonare la frontiera dello scontro per fare i conti con la complessità della nascita di un esecutivo in assenza di una maggioranza certa. Dismessi i festeggiamenti per la vittoria, gli elettorati di Lega e M5s iniziano a guardare al domani con le lenti delle possibili convergenze in vista di un governo.
IL QUADRO
Così, se solo due settimane fa l'ipotesi di un esecutivo che mettesse insieme la Lega di Matteo Salvini e i Cinquestelle di Luigi Di Maio piaceva solo al 31% degli elettori leghisti e a quasi metà degli elettori pentastellati, oggi il quadro è sensibilmente mutato. L'ipotesi di un esecutivo a due, che vede insieme i due vincitori, non è più un anatema, ma incomincia a divenire una soluzione «giusta» e «auspicabile» per il 59% dei supporters del partito fondato da Beppe Grillo e per il 58% di quelli del Carroccio. Un cambio di prospettiva, che coinvolge la maggioranza dei rispettivi elettorati e li fa entrare nella dimensione delle ipotesi di Governo plausibili e nella prospettiva della governabilità del Paese.
Favorevoli a una soluzione condivisa tra i due partiti vincitori sono anche il 41% degli elettori di Giorgia Meloni, mentre non mancano pattuglie di supporter tra gli elettori del Partito democratico (19%) e di Forza Italia (18%). Ovviamente, la maggioranza degli elettori di questi due partiti è schierata sul fronte della contrarietà all'epilogo governativo di Salvini e Di Maio.
LE RESPONSABILITÀ
Il quadro, tuttavia, non è lineare. Nelle basi elettorali dei due partiti vincenti l'ipotesi di un'assunzione di responsabilità governativa non prende le sembianze di un vero matrimonio politico, con tanto di alleanza e programma comune, ma assume i lineamenti di coppia di fatto. Due soggetti che mantengono le proprie prerogative e identità, ma convolano a un'unione temporanea allo scopo di continuare l'opera di rinnovamento e pensionamento delle vecchie classi dirigenti.
La realizzabilità di un tale progetto è tutta da verificare e l'ipotesi di un'intesa governativa tra Lega e Cinquestelle, sebbene giudicata favorevolmente, non scalda in modo particolare i cuori dei rispettivi elettorati. Le sensazioni principali, tuttavia, mostrano un segno tendenzialmente positivo. La speranza è l'emozione principale che aleggia tra i votanti pentastellati (37%) e tra quelli leghisti (39%). Nelle due basi elettorali questa ipotesi non è priva di contraddizioni. Ci sono quote di militanti e supporter che provano un certo fastidio all'idea di una comunione di fatto governativa tra Movimento Cinquestelle e Lega di Salvini. I mal di pancia coinvolgono il 21% degli elettori del partito fondato da Beppe Grillo e il 16% degli elettori della Lega. Nelle basi elettorali degli altri partiti presenti in Parlamento, i sentimenti sono, per lo più, di segno negativo. Tra le fila del Partito democratico dominano il disgusto (45%) e il fastidio (25%). Tra i supporter berlusconiani, invece, abbiamo un'ampia quota di infastiditi (30%) e disgustati (19%), ma troviamo anche una pattuglia di speranzosi (18%).

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