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Pescara, 24/07/2024
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Data: 25/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le regionali - Dodici civiche sfidano i Cinque Stelle. Zelli, Toto, Di Pangrazio e Santangelo lanciano L'Altro Abruzzo: si ispira al modello che in Sicilia ha sconfitto i grillini

PESCARA Non è un caso se la sfida di dodici liste civiche abruzzesi al Movimento 5 Stelle parte dall'Aurum, lo stesso luogo dove Luigi Di Maio ha suonato la carica all'inizio delle campagna elettorale portando i pentastellati al successo del 4 marzo. Ma ora si gioca il secondo tempo di una partita politica in cui neanche i grillini vantano la certezza dell'esito. Così dall'ex fabbrica di liquori ha preso le mosse, ieri mattina, un progetto di quarto polo che si presenta con il nome di L'Altro Abruzzo e si basa su una sorta di ricetta omeopatica anti-M5S, similia similibus curantur, ispirandosi al modello siciliano di Nello Musumeci che ha portato alla vittoria il centrodestra con un movimento di civiche che ha inglobato i partiti. Quei partiti che sono usciti poi con le ossa rotte dalle elezioni politiche per non aver capito la potenza di fuoco e l'appeal sui cittadini del Movimento di Di Maio.
CHI C'È PER ORA. Così le liste civiche abruzzesi si sganciano dai partiti e affrontano i 5 Stelle sul loro campo preferito, tra la gente, senza promettere la luna. L'Altro Abruzzo è trasversale, come i pentastellati, e rappresenta l'intera regione con prevalenza della zona aquilana. Ecco l'elenco delle liste che lo compongono: Pescara Liberale, L'Aquila Futura, IdeAbruzzo, Per Ortona, Azione Politica, Io Resto, Civiche d'Abruzzo, Io sto con Avezzano, Movimento Abruzzo Futuro, Investiamo, Cuore nazionale e Abruzzo al centro.È vero, per ora mancano alcuni nomi di civiche, come quelle che afferiscono a personaggi politici delusi perché esclusi o sconfitti il 4 marzo, personaggi che restano in osservazione. Mentre le 12 liste, in base al detto "errare è umano, perseverare è diabolico", questa volta attaccano da subito i 5 Stelle come spiega Gianluca Zelli, leader di Azione Politica, che sottolinea un errore da non ripetere: «I 5 Stelle abruzzesi», dice alla platea eterogenea che gli sta davanti, «hanno rieletto a Roma parlamentari uscenti che non hanno fatto nulla nella loro prima esperienza. Ma noi non siamo riusciti a evidenziarlo».
I LORO VOLTI. In platea, ad ascoltarlo, si scoprono volti noti del mondo abruzzese delle civiche ma anche dei partiti tradizionali. Così ritrovi Fabrizio Di Stefano, non ricandidato alle politiche da Forza Italia, che però crede nel riscatto regionale magari come candidato governatore, oppure politici di lungo corso come Armando Foschi, Antonio Prospero e Raffaele Delfino, amministratori locali del Teramano, Rudy Di Stefano, Mirella Marchese, l'ex sindaco di Roseto Enio Pavone, il teatino Donato Marcotullio, Fabrizio Rapposelli, Marcello Antonelli, Francesco Longobardi, e poi Benigno D'Orazio, Gianfranco Giuliante, Berardino Fiorilli, Alfredo Moroni, sindaci del Chietino e, tra i relatori, moderati dal giornalista Francesco De Palo, la francavillese Maria Cristina Luciani che esordisce tracciando un quadro impietoso dell'Abruzzo con i dati Istat su economia e occupazione.
LA STOCCATA. Dopo i messaggi di saluti degli assenti Gianfranco Rotondi, Giuseppe Bellachioma e Giulio Cesare Sottanelli, la parola passa a Zelli che dà una stoccata a Luciano D'Alfonso che ha abbandonato l'Abruzzo segnato dalla disoccupazione giovanile, e lancia il manifesto dell'Altro Abruzzo che «riparte dal territorio e dalle scelta dei candidati fatta dai cittadini e non imposta». E invoca «di tornare subito alle urne in modo partecipato».
TRASVERSALI. Dopo di lui tocca all'ex sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, di Abruzzo al Centro, prova vivente della trasversalità del quarto polo, ribadire l'errore commesso dai partiti: «Di abbandonare i territori lasciando campo libero ai 5 Stelle», ai quali Di Pangrazio riconosce la capacità di saper sfruttare la democrazia dell'algoritmo, «ma noi», aggiunge, «dobbiamo superare social e fake news. Alle civiche spetta il compito di recuperare il rapporto con i cittadini, come hanno fatto i 5 Stelle, ora che i partiti sono in frantumi».
LA LUNA PROMESSA. Per Roberto Santangelo, di L'Aquila Futura: «Le civiche non sono un'appendice dei partiti ma un valore aggiunto contro il M5S e le loro proposte irrealizzabili». Infine l'ex deputato Daniele Toto, di Pescara Liberale, che in modo sintetico ed efficace, dice che: «Il civismo va solo a braccetto con la politica con la capacità, persa dai partiti, di operare nei territori. Ma per farlo», conclude, «bisogna aggregarsi». E lancia lo slogan del quarto polo: «I migliori con i migliori».Nel laboratorio Abruzzo accade questo mentre il Pd cerca tempo per riorganizzarsi, i 5 Stelle sognano la vittoria bis, Forza Italia non fa ancora i conti interni con la Lega e le civiche, da Abruzzo Insieme di Gerosolimo alle dodici liste anti-M5S, si preparano a giocarsi la partita della loro vita.

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