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Data: 25/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto - Alleanza civica lancia la sfida «D'Alberto, persona perbene». Nell'assemblea delle cinque liste ufficializzato il sostegno al candidato sindaco fuoriuscito dal Pd

TERAMO Sul maxischermo scorrono le immagini di una città moribonda. Il video girato da Walter Nanni, con le sottolineature musicali di Paolo Di Sabatino, mostra negozi chiusi, aree verdi in abbandono, edifici pubblici fatiscenti e strade invase dai rifiuti. Sono i fotogrammi di una Teramo abbandonata e in degrado che l'alleanza civica non vuole vedere più. La coalizione, pronta a scendere in campo nelle prossime elezioni comunali, si presenta all'assemblea nell'affollata sala polifunzionale della Provincia con un cambiamento rispetto all'assetto di qualche settimana fa. Non c'è l'associazione di Giancarlo Puritani, data in «pausa di riflessione», ma al suo posto si schierano i "Socialisti per il lavoro" di Nino Pace che sottolinea la spinta verso il civismo manifestata dal suo partito anche nelle comunali di quattro anni fa. L'alleanza, dunque, resta tra cinque simboli che, accolto in platea da una standing ovation, si affidano a Gianguido D'Alberto come candidato sindaco. «Una persona perbene», lo definisce Maria Cristina Marroni di "Teramo 3.0" che lo presenta utilizzando le parole che lo scrittore Giuseppe Prezzolini dedicò a Dante. L'ex consigliera comunale, che ha portato in sala anche quadri dei più celebri artisti teramani da donare alla curia per la creazione di un museo diocesano, denuncia la «mancanza di una visione strategica» dei passati amministratori definendoli «egoisti e ignoranti, colpevoli di aver svenduto la città per i loro interessi personali». La sua invettiva scatena applausi, ma la voce di Maria Cristina Marroni è rotta dalla commozione quando introduce D'Alberto. Il candidato sindaco si dice emozionato per «tanta fiducia riposta non tanto nella persona quanto nel progetto la cui linea è stata tracciata da tempo». Nel merito del programma si entrerà più avanti durante la campagna elettorale, ma D'Alberto accenna al ruolo di Teramo capoluogo, da riaffermare anche attraverso la realizzazione suo territorio dell'ospedale provinciale, al commercio, alla sicurezza delle scuole e alla ricostruzione post sisma. «Le nostre parole d'ordine sono discontinuità netta con la gestione passata», scandisce, «e credibilità della proposta: dobbiamo dire la verità ai cittadini, non nascondendo i problemi ma affrontandoli con entusiasmo e speranza». Ad ascoltarlo c'è l'emissario del Pd Renzo Di Sabatino, ancora impegnato nella ricerca di una sintesi elettorale nell'area di centrosinistra, e in sala si affaccia Alfonso Di Sabatino Martina, ultimo vicesindaco della giunta Brucchi ma per nulla incline ad accettare la riproposizione del "modello Teramo". L'accordo con le sue due liste, che hanno lanciato la candidatura a sindaco Alberto Covelli, è da escludere, ma sul palco c'è un altro reduce delle amministrazioni di centrodestra. «Ho preso le distanze da quell'esperienza», sottolinea Berardo Rabbuffo, che torna sulla scena politica con "Libera Teramo" che lo vide in corsa come aspirante primo cittadino nel 2014, «quando è diventata una gestione familistica e clientelare della città». Valdo Di Bonaventura di "Teramo vive" è affiancato palco dal jazzista Di Sabatino e dal disegnatore Carmine Di Giandomenico per sottolineare l'anelito culturale da restituire alla città. Si riferisce al video iniziale Vincenzo Cipolletti di "Rialzati Teramo. «Con noi quelle immagini non ci saranno più», assicura. L'alleanza civica corre «non per partecipare, ma perché vinceremo insieme».

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