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Pescara, 24/07/2024
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Data: 25/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Via libera all'accordo M5s-centrodestra. Fico eletto presidente della Camera, la Casellati guiderà Palazzo Madama. Lega e Fdi: «Intese non prodromiche al governo». Gentiloni si è dimesso

ROMA Il Senato e la Camera hanno i loro nuovi presidenti, rispettivamente Elisabetta Casellati di Fi e Roberto Fico del M5s, eletti con un accordo che ha coinvolto tutto il centrodestra e i pentastellati. Una intesa raggiunta al mattino, ultimo colpo di scena dopo quelli delle precedenti 12 ore. L'intesa per le presidenze, hanno detto i protagonisti, non è il prodromo alla nascita del governo, ma Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono mossi in tale sintonia da dare l'idea di poter far seguire anche una nuova partita per l'esecutivo. I due nuovi presidenti sono personalità agli antipodi: esponente dell'ala movimentista di M5s Fico, nelle istituzioni sin dal 1994 la Casellati, prima donna a essere eletta presidente del Senato. Che in una intervista si sbilancia anche sulla possibilità di far nascere un nuovo governo: «Lo penso davvero, sono ottimista. Nonostante le differenze di idee, le legittime divergenze di programmi oggi c'è stato un risultato straordinario e dovrà essere un viatico per la legislatura». L'inedita coppia è emersa dopo un duro braccio di ferro tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, tra i quali venerdì sera sembrava si fosse consumata la rottura, dopo il veto di M5s sulla candidatura di Paolo Romani al Senato e il lancio di quella di Anna Maria Bernini da parte di Salvini. Poco prima di mezzanotte M5s ha annunciato che il candidato pentastellato per la Camera, che sarebbe stato votato anche dalla Lega, era Riccardo Fraccaro, proprio mentre Salvini proponeva a Berlusconi per il Senato la candidatura Casellati, come nome di compromesso. Si è allora aperta in Forza Italia uno scontro durissimo: da una parte quanti chiedevano di respingere il veto di M5s su Romani e di non stringere l'intesa con Lega e M5s, costringendo Salvini a scegliere tra la leadership della centrodestra e l'accordo con Di Maio in cui sarebbe il junior partner (tra essi i capigruppo Romani e Renato Brunetta); dall'altra chi spingeva per l'accordo a tre, nel timore che Salvini avrebbe trascinato con sé nell'intesa una parte di Fi. Sabato mattina ecco Salvini presentarsi da Berlusconi a Palazzo Grazioli; da questo incontro giunge il via libera del leader di Fi all'intesa a tre, sul nome di Casellati al Senato. Negli stessi minuti, Di Maio annunciava che il candidato di M5s alla Camera, su cui sarebbero dovuti convergere anche Lega e Fi, non era più Fraccaro (per non meglio precisati veti nei suoi confronti) ma Fico, mentre dava il via libera a Casellati. Berlusconi per mostrare di non aver subito l'accordo è uscito da Palazzo Grazioli assieme a Salvini, definendo l'intesa «una soluzione molto positiva per il mantenimento dell'alleanza» e sottolineando «l'ottimo rapporto personale» con Salvini. Malumori, per l'accordo con Berlusconi, anche dentro M5s, molto evidenti sui social. Non è mancata un'ulteriore suspense: alla Camera i deputati di Fi hanno votato solo alla seconda chiama. Alla fine Fico ha ottenuto 422 voti rispetto ai 480 di cui dispongono M5s, Lega, Fi e Fdi. Casellati ha incassato 240 voti facendo il pieno. Nei discorsi di insediamento Fico ha rilanciato la battaglia sul «taglio dei costi della politica», mentre Casellati ha detto di volere «condividere con tutte le donne l'onore e la responsabilità». Il Pd si è presentato con due candidati, Roberto Giachetti alla Camera e Valeria Fedeli al Senato, che hanno ottenuto tutti i voti dei gruppi (102 a Montecitorio e 54 a Palazzo Madama). Un indice di unità dopo le tensioni tra renziani e altre componenti. Nel pomeriggio Paolo Gentiloni è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni, come è prassi a inizio legislatura. Rimarrà in carica per gli affari correnti.

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