Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/07/2024
Visitatore n. 738.560



Data: 26/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
D'Alberto: primarie possibili solo se c'è un confronto chiaro. Il candidato dell'alleanza per Teramo

TERAMO «Il civismo che esprimiamo non è in antitesi alla politica». L'assemblea delle cinque liste che l'ha consacrato candidato sindaco è passata da 24 ore e Gianguido D'Alberto guarda oltre. Il fronte dei suoi sostenitori, già forte dei più di 70 aderenti al comitato che martedì scorso lo ha lanciato nella corsa verso la conquista dello scranno più prestigioso in consiglio comunale, con l'incontro di sabato nella sala polifunzionale della Provincia si è rafforzato. Il candidato, però, non fa conto sulla quantità. «L'appoggio di sei o sette liste è importante», spiega, «mi interessa altrettanto, però, che si facciano scelte di qualità con il coinvolgimento di persone competenti e disinteressate». Lo schieramento, stando per lo meno ai simboli messi in campo finora dalla sua parte, è già ampio, ma D'Alberto lascia spazio a un ulteriore allargamento. «Siamo aperti a tutte quelle forze, anche politiche», afferma, «che hanno lo stesso nostro spirito: rivolgersi ai cittadini senza giocare altre partite o perseguire interessi diversi». Il discrimine è rappresentato dal non avere nessun collegamento «con il sistema di potere che ha schiacciato la città negli ultimi anni». Un peso determinante è attribuito da D'Alberto alla costruzione del programma «che dovrà essere condiviso e concreto, altrimenti le belle parole restano vuote». Il candidato si richiama alla sua militanza nel Pd fino a qualche mese fa per evidenziare che «sono lo stesso di prima, ho sempre detto le cose che sostengo anche ora». L'ipotesi delle primarie di coalizione, però, non lo entusiasma. «I tempi prima delle elezioni sono stretti, non ci sarebbe la possibilità di ricucire strappi e recuperare dissensi: è già successo all'Aquila dove si sono mossi molto prima del voto», fa notare, «e poi non è chiaro il perimetro entro cui si dovrebbe tenere la consultazione». Per il candidato, insomma, le primarie hanno senso se c'è un quadro chiaro di proposte alternative, «altrimenti diventa una gara a eliminazione tra nomi». Sulla consultazione preventiva della base non c'è dunque alcun pregiudizio da parte dell'aspirante primo cittadino del raggruppamento civico «purché servano davvero a scegliere la soluzione più condivisa». Per la sua candidatura e lo schieramento che lo sostiene D'Alberto rivendica linearità nei comportamenti tenuti finora. «Ci siamo mossi con grande chiarezza e trasparenza», sottolinea, «mettendo sul tavolo la nostra proposta, manifestando qual è il gruppo che mi ha chiesto d'impegnarmi». Se non si trova un accordo con gli altri pezzi del centrosinistra, però, il destino è segnato. «Il rischio della frammentazione lo comprendo», conclude D'Alberto, «ma la questione è come fare sintesi». (g.d.m.)

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it