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Data: 28/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo-Amatrice, sbloccati i lavori. Dopo anni di attesa arriva l'ok all'infrastruttura regionale più importante per i soccorsi in caso di nuove scosse

L'AQUILA Il Comitato Via della Regione Abruzzo sblocca i sette chilometri che possono salvare migliaia di vite. È il governatore, Luciano D'Alfonso, a dare la notizia che il cantiere per la superstrada che collega l'Abruzzo ad Amatrice può essere finalmente aperto. I lavori della strada statale 260 finora sono rimasti fermi per colpa della burocrazia. Sei sindaci dell'Aquilano hanno anche scritto una lettera al presidente dell'Anas, Vittorio Armani, e al governatore dell'Abruzzo. I primi cittadini Massimiliano Giorgi, Maurizio Pelosi, Luigi Cannavicci, Gianni Anastasio, Iside Di Martino e Leonardo Gattuso, imploravano di sbloccare l'iter e di aprire il cantiere perché il terremoto non aspetta i tempi lunghi della burocrazia. Come e perché l'appalto si è fermato? Il Centro lo ha spiegato con un articolo di inchiesta giornalistica, pubblicato il 18 gennaio scorso, che ha ricostruito la storia tortuosa sulla gara d'appalto da 61 milioni di euro bandita quattro anni fa e assegnata, due anni fa, all'impresa abruzzese Toto spa con disposizione del presidente dell'Anas datata giugno 2016, per un importo netto di ribasso di 41 milioni e 942mila euro.La Statale 260 Picente attraversa i paesi del cratere sismico. Va dai territori dell'Aquila fino ad Amatrice passando per Montereale. La sua sistemazione è per l'Abruzzo una priorità. Il terremoto ha infatti dimostrato che è la sola via di collegamento e, sicuramente, la più immediata in caso di nuove scosse. Ma i lavori che la interesseranno hanno proprio l'obiettivo di renderla sicura e attiva in caso di nuove catastrofi. In particolare nel tratto che va dallo svincolo di Marana a quello di Cavallari, il cosiddetto "quarto lotto".Nonostante l'urgenza, il cantiere è rimasto chiuso e con esso i lavori fermi al palo. E se in passato ha contribuito un lungo contenzioso con l'altro colosso Astaldi, davanti ai giudici amministrativi, partito all'esito della gara, a dare incertezza all'avvio del cantiere, dopo che anche il Consiglio di Stato ha spazzato via ogni dubbio, non c'erano più ostacoli reali se non quello della burocrazia. La Toto spa, nell'agosto scorso, ha anche predisposto il progetto esecutivo, ma neppure questo passaggio è allora bastato per sbloccare una procedura rimasta inabissata nei meandri degli uffici regionali chiamati ad esprimere pareri. Così è stato fino a ieri quando il Comitato regionale che deve esprimere il parere sull'impatto ambientale ha finalmente dato l'ok. Il contratto prevede per il completamento dell'opera il termine di 1.215 giorni. Un'opera che sarà vitale per tre regioni, Abruzzo, Lazio e Marche.

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