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Data: 28/03/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Marcozzi lancia la sfida del M5s, «Pronta a correre da governatore». La consigliera regionale rompe gli indugi, «Me lo chiedono in tanti»; Le consultazioni online decideranno candidati consiglieri e presidente

L'AQUILA - "Me lo chiedono tutti e tanti mi dicono 'Non vediamo l'ora che il Movimento cinque stelle vada al governo e tu diventi presidente', do ovviamente la mia disponibilità e ho la consapevolezza che riusciremo a farlo tutti insieme e, se dovesse essere, svolgerò questo compito con dedizione".

La consigliera regionale Sara Marcozzi rompe gli indugi in vista delle elezioni regionali, che i cinque stelle tornano a chiedere si tengano il prima possibile: "Il senatore Luciano D'Alfonso liberi la Regione da questo sequestro istituzionale in cui l'ha ficcata - dice annunciando la propria candidatura - dal momento che l'incompatibilità è stata già sancita dalla Corte d'Appello il 16 marzo quando è stato proclamato senatore, e dunque è già incompatibile secondo quanto dettato dall'articolo 122 della Costituzione, non serve altro. Arrivare alla convalida è solo una sua velleità".

Il Movimento cinque stelle sceglierà attraverso le consultazioni online i candidati al Consiglio regionale e il candidato presidente, e la Marcozzi annuncia la sua candidatura ad entrambe le competizioni.

Il sistema, tuttavia, è ancora da perfezionare: in altre regioni è capitato che si procedesse con un doppio turno - nel primo si scelgono gli aspiranti consiglieri e nel secondo, tra quelli più votati, il candidato presidente - oppure con due votazioni distinte, una per scegliere i candidati consiglieri ed una per il candidato governatore.

Quello di D'Alfonso, insiste la Marcozzi, che fu candidata presidente già nel 2014, "è un tentativo di allungare il più possibile la legislatura, a mio avviso non si arriverà alla fine naturale perché c'è un procedimento avviato al Senato, dov'è partito d'ufficio, e un altro avviato da noi con la richiesta di convocazione della Giunta per le elezioni del Consiglio regionale. Sono due procedimenti diversi e separati, autonomi e indipendenti ma che hanno lo stesso valore, per questo abbiamo chiesto la convocazione della Giunta al presidente Giuseppe Di Pangrazio, che dovrebbe essere un arbitro terzo, per la presa d'atto dell'incompatibilità e dichiararne la decadenza e dire a Giovanni Lolli di svolgere le funzioni di sostituto per le poche attività sancite dal regolamento e poi affidargli la competenza ad indire nuove elezioni da tenersi entro tre mesi dallo scioglimento del Consiglio regionale".

Volente o nolente, però, anche i tempi per la scelta dei candidati dei cinque stelle sarà dettato dalle scelte di D'Alfonso: "Vediamo come procedono gli iter di decadenza, dipende essenzialmente da quello, quando sapremo con certezza la data delle elezioni organizzeremo le consultazioni", dice la Marcozzi.

Insieme a lei, ricandidati certi sono tutti gli uscenti: "Abbiamo lavorato per 4 anni per l'Abruzzo e nell'interesse dei cittadini, ci ricandideremo tutti, tranne Riccardo Mercante che aveva già svolto un mandato da consigliere provinciale in passato e il regolamento glielo impedisce".

Sui quattro anni di governo di centrosinistra, la Marcozzi non ha dubbi: "È stato fallimentare sotto tutti i punti di vista, siamo all'1 per cento della certificazione dei fondi europei, abbiamo perso 2.500 imprese negli ultuimi due anni, 15mila posti di lavoro, 11mila abruzzesi hanno lasciato la regione, il piano della sanità è in realtà un piano di disordino - dice la consigliera - meno sanità, meno lavoro, meno imprese, direi che è ora di andarsene e tornare al voto!".

"Chi ci preoccupa di più tra centrodestra e centrosinistra? Con il centrosinistra credo non ci sia nessuna partita - afferma la Marcozzi - ma in Abruzzo il Movimento cinque stelle è prima forza politcia con il 40 per cento, quindi credo non ce ne sia per nessuno, i cittadini hanno potuto apprezzare il lavoro fatto in Regione e in Parlamento e gli unici che lavorano nel solo interesse dei cittadin sono i portavoce del Movimento, per il solo fatto che non abbiamo portatori d'interessi o lobbisti alle spalle, fur di retorica l'unico lobbista è il cittadino italiano e in questo caso abruzzese".

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