TERAMO Dopo Morra... arriva Morra. Sul tavolo del centrodestra cittadino non sembrano esserci altri nomi, e a quanto pare i problemi emersi nei giorni scorsi stanno nel metodo con il quale si è proceduto, non nel merito della scelta. Quindi la retromarcia del coordinatore regionale di Fratelli d'Italia rispetto a quella che lunedì sera pareva un'investitura a candidato sindaco, e la sua netta presa di distanze dalle forze che l'avrebbero scelto e dovrebbero sostenerlo, sembra dover durare ancora poco. È probabile che subito dopo Pasqua - ma c'è anche chi pensa entro questa settimana - il nodo verrà sciolto e Giandonato Morra investito (stavolta con tutti i crismi) della candidatura a sindaco.È una probabilità, non ancora una certezza. E che le acque non si siano ancora calmate si evinceva, ieri, contattando vari protagonisti della vicenda. Tutti blindatissimi, a cominciare da Paolo Gatti che è stato a Roma per un colloquio con il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano cui avrebbe partecipato anche il senatore Gaetano Quagliariello. Da quello che si riscontra per vie informali, Forza Italia - nelle sue varie componenti - su Morra è d'accordo. E sarebbero d'accordo anche alcune delle componenti civiche (il gruppo di Mauro Di Dalmazio e quello di Rudy Di Stefano) che nel centrodestra teramano hanno un peso notevole. Tutto a posto, dunque? Ancora no. A nicchiare sono Abruzzo Civico, il gruppo che fa riferimento a Giulio Sottanelli, e soprattutto la Lega, il cui coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma deve probabilmente alzare la posta sul tavolo della coalizione in funzione delle designazioni dei candidati per i due successivi, grandi appuntamenti elettorali abruzzesi: le regionali e le amministrative di Pescara.L'eventuale perdita di Abruzzo Civico non viene percepita come un grosso problema, sulla Lega il discorso è più complicato. Anche perché Fratelli d'Italia ha già il sindaco dell'Aquila, e questo potrebbe creare qualche inciampo a Morra nell'ottica di una ripartizione di oneri e onori tra le forze del centrodestra. Con la guida di L'Aquila e Teramo, il peso di Fdi apparirebbe sovradimensionato. Ma, in realtà, conta molto più il fatto che Morra può rimettere d'accordo il frammentato centrodestra cittadino e, quindi, può vincere le comunali. Un'altra figura con queste caratteristiche non c'è, inutile girarci intorno. Così, nelle prossime ore, i vertici regionali dei partiti della coalizione parleranno tra loro e con i vertici locali dei gruppi civici, avendo ben fermo l'obiettivo di raggiungere la sintesi a stretto giro. E parleranno di Morra, il quale successivamente - salvo ulteriori incidenti di percorso e clamorose sorprese, mai da escludere a priori - verrà prima indicato dai referenti abruzzesi dei partiti, poi avallato da quelli locali e infine investito con tutta l'ufficialità, l'autorevolezza e la compattezza possibili.