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Data: 30/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensioni, oltre il 70% inferiore a mille euro

ROMA Gli italiani, nel 2017, in media sono andati in pensione a 63 anni e mezzo. Meno dei 66 anni e 7 mesi, che diventeranno 67 a gennaio del 2019, previsti dalle norme. Ma un po' più dei 63 anni e due mesi medi del 2016 e, soprattutto, dei 59 anni e 7 mesi del 2003. Ieri l'Inps ha pubblicato le consuete tabelle sul sistema previdenziale italiano aggiornate allo scorso anno, e quella dell'età «effettiva» di pensionamento è la prima cosa che balza agli occhi. Grazie all'alto numero di pensioni anticipate, il ritiro dal lavoro è stato mediamente possibile superati di poco i 63 anni. L'altro elemento chiave che emerge dalle tabelle dell'Inps, è che oltre il 70% delle pensioni (il 70,8% per l'esattezza), è sotto la soglia dei mille euro, con il record (negativo) delle donne, che non riescono a raggiungere questa somma nell'86% dei casi. Un'avvertenza però, è d'obbligo. Il dato diffuso dall'Istituto presieduto da Tito Boeri non è riferito ai pensionati, ma alle pensioni. Non vengono contate le teste ma le prestazioni. Significa che un ex lavoratore può incassare anche due assegni previdenziali inferiori a mille euro, facendo superare al suo reddito complessivo la soglia. Ed in effetti, se si passa dalle pensioni singole al reddito dei pensionati, quelli che sono sotto il limite dei mille euro sono molti di meno. Nel 2016, sempre secondo i dati dell'Inps, erano il 39,1% del totale. Nel 2017, spiega ancora l'Osservatorio dell'Inps, sono state liquidate 1.112.163 nuove pensioni per il settore privato: di queste poco meno della metà (553.105, pari al 49,7%) erano di natura assistenziale (507.177 per gli invalidi civili e 45.928 assegni sociali). L'Istituto ha sottolineato come gli importi annualizzati, stanziati per le nuove pensioni liquidate nel 2017 ammontano a 10,8 miliardi di euro, un valore che rappresenta circa il 5,4% dell'importo complessivo annuo in pagamento allo scorso primo gennaio. Le nuove pensioni erogate ai dipendenti privati sono state 335.246, il 30,1% del totale, per un importo annualizzato di 5,44 miliardi (il 50,2% del totale). Le nuove prestazioni erogate agli autonomi sono state invece 215.439.
IL DATO
Le pensioni vigenti al primo gennaio 2018 erogate dall'Inps per il settore privato sono 17.886.623, circa 143.000 in meno rispetto all'inizio del 2017. La pensione media (parliamo sempre di trattamenti singoli e non di importo complessivo per pensionato) è di 866,72 euro. Al Nord la pensione media è di 992 euro mentre al Centro è di 891 euro e al Sud di 698 euro. Le pensioni pagate all'estero hanno un importo medio mensile di 245 euro.
LE REAZIONI
Il 45,3% delle 3.045.676 prestazioni agli invalidi civili sono erogate a persone residenti nel Mezzogiorno e nelle Isole. Se la media italiana è di 50,3 pensioni agli invalidi civili ogni 1.000 abitanti al Nord sono 37,4, al Centro 52,2 e al Sud 66,6. Anche per le pensioni e gli assegni sociali (861.811 nel complesso) c'è uno squilibrio significativo tra le aree del Paese con 7,7 prestazioni di questo genere ogni 1.000 abitanti al Nord, 14 al Centro e 23,2 al Sud.
I dati di ieri sono stati commentati dai sindacati. «C'è l'urgenza di proseguire con la vertenza sulle pensioni per ottenere la pensione di garanzia per i giovani», ha detto il leader della Cgil Susanna Camusso. «Non si può pensare al futuro con l'attuale sistema che, in particolare per i giovani e per tutte le forme di precarietà, determinerà pensioni che non permettono di vivere dignitosamente», ha aggiunto. «Nel 2019 si raggiungeranno i 67 anni (per la pensione di vecchiaia, ndr) e questo rende più che mai attuale l'esigenza di continuare ad introdurre una flessibilità intorno a 63 anni per i lavoratori», ha detto il segretario confederale della Uil Domenico Proietti.

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