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Data: 31/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
La Cgil: «L'Abruzzo interno si spopola». Trasatti chiede un cambio di strategia. Sott'accusa la politica regionale su sanità, trasporti e lavoro

L'AQUILA Nuove politiche per le aree interne. Un cambio di strategia per rilanciare le zone e i territori montani dell'Abruzzo a rischio spopolamento. A chiederlo è la Cgil della Provincia dell'Aquila, che lancia anche un invito alle altre parti sociali e alle istituzioni, da quelle nazionali a quelle locali, affinché si apra un confronto per sollecitare una programmazione e delle decisioni che mettano al centro sanità, trasporti, servizi alla persona e qualità del lavoro. A fare il punto della situazione sono stati, in una conferenza stampa, il segretario della Camera del Lavoro, Umberto Trasatti, e i segretari provinciali di Fp (Funzione pubblica), Filt (Trasporti) e Filcams (commercio e serizi), rispettivamente Francesco Marrelli, Domenico Fontana e Luigi Antonetti.«Parliamo di aree interne ma poi le decisioni politiche vanno in direzione opposta», ha dichiarato Trasatti, «i dati dell'Istat sull'economia ci dicono che in Abruzzo c'è stato un aumento dei posti di lavoro, l'80% dei quali, però, è a tempo determinato. Se guardiamo alle cifre sullo spopolamento, viene fuori che nella nostra regione il tasso di abbandono è stato tre volte più alto della media italiana. Le persone vanno via perché manca il lavoro e perché i servizi essenziali, come la sanità e i trasporti, sono carenti».La cartina di tornasole su come, in questi anni, le aree interne siano state penalizzate la offrono proprio i numeri sulla sanità e i trasporti. «La Asl L'Aquila-Avezzano-Sulmona», ha ricordato Marrelli, ha una carenza di organico di 700 unità che non riesce a a tamponare con i 400 lavoratori assunti a tempo determinato. Le carenze di personale riguardano tutti i reparti e le tipologie professionali, dai dirigenti medici agli infermieri. Tutto ciò si traduce in una qualità delle cure non all'altezza degli standard minimi di assistenza, in liste di attesa per esami specialistici infinite e in carichi di lavoro massacranti per i dipendenti. Non va meglio nei trasporti. La riorganizzazione del settore voluta dalla giunta D'Alfonso ha di fatto privatizzato la tratta L'Aquila-Roma, togliendole la contribuzione pubblica e rendendola, da servizio minimo essenziale, un servizio commerciale. A gestirla sarà una società partecipata, la Sangritana Spa, che un anno fa era sull'orlo della liquidazione e che, come ha ricordato Fontana, non ha né il personale, né il parco macchine adeguati per svolgere in maniera efficiente il servizio. Tanto che il passaggio di consegne da Tua è stato rinviato dal 1° aprile a giugno. Trasatti ha ricordato anche la situazione in cui versano centinaia di lavoratori delle società appaltatrici della Pubblica amministrazione senza stipendio da mesi. «Gli enti pubblici devono ricordare che, in nome della responsabilità solidale prevista dalla legge, possono essere chiamati a rispondere della mancata applicazione dei contratti nazionali di lavoro».

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