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Pescara, 24/07/2024
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Data: 31/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Nuovi negozi e uffici dentro la stazione. Accordo tra Comune, Rfi e Centostazioni per l'utilizzo degli spazi vuoti e per dare il via al progetto del Parco centrale. Italia nostra boccia le idee del Comune per la riqualificazione dell'area di risulta

PESCARA I tanti spazi vuoti all'interno della stazione centrale verranno presto riempiti, quasi certamente, con nuovi negozi, uffici e servizi per i viaggiatori. È l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato ieri da Comune, Centostazioni e Rete ferroviaria italiana per sistemare finalmente quella parte dello scalo ferroviario rimasta abbandonata per trent'anni. Però, ancora non è stato deciso cosa si realizzerà. Tuttavia, è stato definito un accordo storico perché, in un certo senso, dà il via anche alla sistemazione dell'area di risulta, dove dovrebbero sorgere un grande parco centrale, parcheggi a silos e sotterranei e una stazione degli autobus interrata. Il documento siglato dal sindaco Marco Alessandrini, dall'amministratore delegato di Centostazioni, società del gruppo Fs, Sara Venturoni e dal direttore territoriale produzione Ancona di Rfi Giulio Del Vasto, è anche il primo passo verso un rapporto di collaborazione tra l'ente pubblico e le due società. Era presente alla firma anche il vice sindaco Antonio Blasioli, che ha ereditato la delega alle aree di risulta dopo le dimissioni dell'assessore Stefano Civitarese, cui sono andati ieri i ringraziamenti del sindaco «per il grande lavoro svolto per le aree di risulta e per arrivare alla stipula di questo protocollo d'intesa».Nel documento vengono spiegati nel dettaglio gli obiettivi che si intendono raggiungere tramite questo accordo. La stazione di Pescara, al piano terra, ha una superficie complessiva di 14.244 metri quadrati, dedicata a servizi primari, come uffici, biglietterie e sale d'attesa, e secondari, come attività commerciali, oltre ad altri spazi di servizio. «Questa intesa», ha spiegato Blasioli, «porterà nuovi servizi al cittadino e al viaggiatore e spazi, cioè un quinto degli oltre 8.000 metri quadrati delle aree interessate dall'intesa, andranno alla comunità pescarese con destinazione che decideremo in seguito insieme». Tra gli spazi destinati al Comune anche quello attualmente occupato da Train de vie. «Tra 90 giorni», ha aggiunto, «stipuleremo con Rfi un comodato d'uso di alcune aree che rimarrà in essere per 25 anni».«Si accorciano così», ha fatto presente Alessandrini, «le distanze tra il disegno e la realtà di hub intermodale che è l'essenza del progetto di parco centrale. Progetto che approderà in aula entro breve per la discussione». «L'accordo che firmiamo oggi», ha precisato il sindaco, «è il risultato di un'interlocuzione di alto livello avuta con Rfi, in quanto il colosso infrastrutturale delle Ferrovie dello Stato condivide con il Comune la necessità di un potenziamento della stazione di Pescara e dell'area prospiciente con collegamenti che, nel realizzando parcheggio sotterraneo, porteranno direttamente al plesso ferroviario e consentiranno l'uso dei tanti spazi della stazione». «La struttura», ha sottolineato, «oggi è testimonianza di un passato di grandiosità che puntava a volumi che con il tempo sono rimasti vuoti e inutilizzati. In linea con le nuove Norme tecniche di attuazione del Prg, questo accordo punta a facilitare l'utilizzo di tali spazi che sono vocati a una finalità pubblica, per rendere migliore la vita dei viaggiatori e offrire servizi primari e secondari a loro e alla città». «Questo protocollo d'intesa», ha osservato Sara Venturoni, «è il risultato di un percorso di collaborazione».«Con la collaborazione di tutti», ha commentato Giulio Del Vasto, «si è riusciti a trovare la via migliore per garantire l'interconnessione tra stazione e città per facilitarne la mobilità integrata del viaggiatore. Stamattina (ieri, ndr) abbiamo inaugurato il rinnovo delle cinque scale mobili dentro la stazione ed entro 30 giorni avremo nuovi ascensori a servizio del pubblico. Stiamo anche lavorando all'innalzamento dei marciapiedi della stazione».L'accordo faciliterà anche la realizzazione delle opere previste nel progetto di riqualificazione dell'area di risulta. In particolare, Rfi e Centostazioni consentiranno l'innesto nel fabbricato viaggiatori della stazione del passaggio pedonale che collegherà l'atrio della stazione con il futuro parcheggio interrato. Ma il progetto dovrà essere realizzato entro un anno dalla sua sottoscrizione, altrimenti «questo atto si intenderà definitivamente risolto e privo di effetti».

Italia nostra boccia le idee del Comune per la riqualificazione dell'area di risulta

«La sezione pescarese di Italia nostra esprime in un proprio documento la contrarietà all'impostazione che l'amministrazione comunale cittadina ha voluto dare alla progettazione delle aree di risulta degli impianti ferroviari». È quanto scrive in una nota il presidente dell'associazione Domenico Valente (nella foto). «Italia nostra», spiega, «rileva che il progetto manca della dovuta ambizione, per un'occasione attesa da decenni ed intorno alla quale con nettezza la cittadinanza aveva espresso l'indirizzo di creare un grande parco centrale». «Chiediamo di non consentire interventi irreversibili, che segnerebbero negativamente il destino dell'area», fa presente il presidente dell'associazione, «pertanto chiediamo l'eliminazione della quota di edifici residenziali; l'eliminazione o il massimo ridimensionamento dei silos fuori terra, subordinandone la quota di realizzazione ad un modello di mobilità che privilegi il trasporto pubblico e lo stazionamento del maggior numero di autoveicoli sui parcheggi periferici di scambio; la risoluzione del rapporto tra grande servizio culturale e parco che, oltre a determinare una negativa situazione di attesa ed indeterminatezza, influisce negativamente anche sulla futura progettazione definitiva dell'area; l'assunzione di una decisa iniziativa verso le Ferrovie per mettere in un circuito virtuoso le notevoli superfici non utilizzate della stazione ferroviaria; il coinvolgimento di via Ferrari e delle aree adiacenti nel processo di riqualificazione; la ricalibrazione delle zone verdi in termini quantitativi e qualitativi e la limitazione del previsto traffico di attraversamento dell'area e delle estese pertinenze ferroviarie previste». «Italia nostra», conclude Valente, «auspica un radicale ripensamento, nella direzione di un progetto più ambizioso ma modulato per parti, a partire dal finanziamento disponibile e che sia implementabile con nuove risorse pubbliche (ed anche private, ma compatibili) delineando una strategia che non smarrisca le aspettative espresse dai cittadini».

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