L'AQUILA Terminato in prefettura il riconteggio delle schede degli 11 seggi oggetto del ricorso elettorale fatto da alcuni esponenti del centrosinistra candidati alle elezioni comunali del 2017. A conclusione dello scrutinio del seggio di Arischia, l'ultimo previsto, il centrosinistra avrebbe recuperato 42 voti, uno in più dei 41 necessari per superare la soglia del 50% +1 dei voti validi e far scattare l'ormai famosa "anatra zoppa", quella situazione in cui un sindaco si ritrova con una maggioranza consiliare avversa alla coalizione che lo ha appoggiato. Il condizionale, tuttavia, è d'obbligo. Prima di arrivare a un esito simile, dovrà pronunciarsi il Tar dell'Aquila cui la prefettura dovrà produrre una relazione entro il 4 aprile. A quel punto i giudici avranno un mese - l'udienza di merito è fissata al 9 maggio, la sentenza intorno al 15 - per accogliere o respingere i risultati emersi dalla nuova conta delle schede. Il centrodestra ha mosso diverse contestazioni, di merito e di metodo. In particolare, è stato messo in discussione il presupposto seguito dal Tribunale amministrativo, il riconteggio complessivo degli 11 seggi, che sarebbe andato oltre le richieste dei ricorrenti. Un'altra incognita è rappresentata dal fatto che i candidati consiglieri di centrosinistra che hanno firmato il ricorso hanno contestato, in sede di riconteggio, altri 100 voti annullati dai presidenti di seggio, dai quali emergerebbe chiaramente una preferenza espressa dagli elettori in favore di Americo Di Benedetto e della sua coalizione. I ricorrenti sono convinti che, da questo serbatoio, potranno recuperare una cinquantina di voti ma è tutt'altro che pacifico che i giudici potranno sostituirsi ai presidenti di seggio e anche a quello della prefettura, che ha riaperto le urne. Se il Tar, tra un mese e mezzo, accoglierà il ricorso, sarà "anatra zoppa", il che vuol dire che si dovrà procedere con la proclamazione dei nuovi eletti. A quel punto, i consiglieri del centrodestra potrebbero impugnare la sentenza al Consiglio di Stato, chiedendo una sospensiva e guadagnando altri 90 giorni. Tuttavia, l'esito sarebbe quasi scontato: il recente pronunciamento sulla vicenda di Avezzano lascerebbe poche speranze. Ma non è detto che la cosa finirebbe lì perché, come ultima carta, il centrodestra potrebbe giocare la querela per falso contro l'errore materiale di trascrizione riscontrato nel seggio 41, il seggio della scuola di San Sisto dove vennero conteggiati 10 voti validi ai candidati a sindaco ma ben 386 alle diverse liste. Una discrepanza inspiegabile, frutto di un'evidente svista. Una querela per falso sarebbe un'arma a doppio taglio: se accolta, potrebbe invalidare l'esito delle elezioni.