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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/04/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti ai privati, ecco il piano «Bando per il piano di vendita»

Sarà l'anno dell'inizio della rivoluzione del trasporto pubblico a Roma e nel Lazio. E non solo perché l'Atac è impegnata in un complicata operazione di salvataggio che passa dal concordato preventivo in continuità. Nella seconda metà del 2018, per essere pronti nel 2019, la Regione metterà a gara pezzi importanti dei servizi di trasporto locali, da cui dipendono gli spostamenti di milioni di pendolari e turisti.
GOMMA
Ad aprirsi al mercato saranno la Roma-Lido e la Roma-Saxa Rubra-Viterbo, attualmente gestite da Atac che però, nel piano allegato alla richiesta di concordato, non prevede di proseguire quel tipo di attività. Ma anche il trasporto su gomma sarà interessato da questa rivoluzione: la Regione metterà a gara le linee extraurbane, vale a dire quelle gestite attualmente da Cotral. Visto che l'azienda è stata risanata nella scorsa legislatura, la possibilità che Cotral possa partecipare alla gara e vincerla esiste, ma è anche possibile che si decida di cercare un partner privato.
SCELTE
Andiamo per ordine. Perché la giunta regionale si appresta a iniziare il percorso della messa a gara dei servizi di trasporto pubblico? L'Unione europea ha disposto con un regolamento che questo tipo di attività sia messa a gara. Se il Lazio - come altre regioni - non lo facesse entro il 2019, perderebbe il 25 per cento dei trasferimenti del fondo nazionale del trasporto. Certo, il futuro governo potrebbe modificare i termini dell'applicazione della norma, ma ragionando con lo scenario attuale in Regione, come prevedeva anche il programma elettorale di Zingaretti, vanno verso la gara europea che, per essere completata nel 2019, deve partire quanto meno - dice qualcuno all'interno della maggioranza - nel prossimo semestre. Ecco, ma cosa succederà al trasporto su gomma extraurbano, le corriere che raggiungono anche i paesi più piccoli e sperduti dell'hinterland romano e delle altre quattro province laziali?
COLOSSO
Attenzione, si parla di un settore dai numeri molto alti, si tenga conto che Cotral (società regionale) ogni giorno assicura 8.385 corse, con oltre 3.100 dipendenti e 1.575 bus, toccando 376 comuni nel Lazio. Per la gara si ragionerà su differenti ipotesi: la prima prevede di mettere tutte le linee sul mercato cercando un unico gestore; la seconda è quella di dividere il territorio in differenti ambiti, per cui potrebbero esserci gestori distinti, ad esempio, tra Lazio Nord e Lazio Sud. Altra ipotesi è quella della gara a doppio oggetto, in cui al contrario si decide di cercare un partner interessato ad acquisire quote azionarie di Cotral. In tutti i casi, non rischiano i lavoratori dell'azienda, che sono comunque tutelati. Nel settore del trasporto su gomma non è un mistero la forte espansione di Ferrovie, che ha creato un'azienda ad hoc, Busitalia. Sul piatto, va ricordato, resta sempre valida anche la strada dell'affidamento diretto a Cotral, ma le norme lo consentono solo se si dimostra la convenienza economica di questa scelta. Va anche detto che in altre regioni questo processo di apertura al mercato è già stato avviato da anni. Discorso differente invece quello delle ferrovie concesse. Piccola parentesi: per la Roma-Pantano, di proprietà regionale, Roma Capitale ha da tempo mostrato interesse all'acquisizione ed è ipotesi concreta. Roma-Lido e Roma-Saxa Rubra-Viterbo (da non confondere con l'altra Roma-Viterbo, quella che passa da Bracciano e che fa capo a Trenitalia) sono gestite dall'Atac, che però nel piano del concordato ha mostrato di non avere più interesse a proseguire, per concentrarsi su bus e metro.
POTENZIALE
Per entrambe le linee servono investimenti infrastrutturali, ma il potenziale è enorme e non a caso in passato è già emerso l'interesse, con una proposta di project financing (respinta) dei francesi di Ratp. Per capire quanto siano invitanti queste due fette di torta bisogna dare un'occhiata ai numeri: la Roma-Lido fa viaggiare al giorno 100.000 passeggeri e, potenzialmente ha margini di crescita perché in estate è la linea che porta i romani (e qualche turista) in spiaggia. Per la Roma-Viterbo i dati sono inferiori, circa 50-60mila passeggeri al giorno, ma serve comunque una fetta significativa del nord della città e dell'hinterland.
STRANIERI
Ecco perché una gara europea per queste due linee difficilmente andrebbe deserta. Il risiko dei trasporti pubblici, se Atac davvero rinuncerà a Roma-Lido e Roma-Viterbo, vede pronti a scendere in campo fondamentalmente tre colossi: Ferrovie e, come detto, i francesi di Ratp, ma anche gli inglesi di Arriva (già presente in Italia dal 2002, con servizi di trasporto passeggeri sia a livello urbano sia interurbano nel nord Italia) che hanno già mostrato interesse l'anno scorso per il trasporto pubblico laziale.

Treni vecchi, ritardi e guasti: l'eterna odissea dei pendolari

Quando si parla di Roma-Lido, si ripete sempre che potrebbe avere un futuro luminoso da «metropolitana di superficie». Ma è stato calcolato che per raggiungere questo obiettivo servirebbero investimenti per 400 milioni di euro e i 180 già stanziati hanno avuto un percorso accidentato per vari motivi. Sta invece proseguendo il percorso per i lavori di ammodernamento della Roma-Viterbo: dovrebbero essere completati entro il 2021, ma basta monitorare le quotidiane denunce dei pendolari che ogni giorno usano questa linea per verificare che il servizio garantito oggi da Atac con i treni che partono da piazzale Flaminio non eccella in regolarità e soddisfazione degli utenti.
COTTARELLI
Discorso differente e più articolato per Cotral. L'azienda che ha come azionista unico la Regione Lazio ha vissuto fasi difficili e tormentate, tanto che era stata indicata, quattro anni fa, dal commissario della spending review Carlo Cottareli, come una delle peggiori d'Italia, con un debito di 15 milioni di euro. Non solo: con una frequenza preoccupante, i pullman di Cotral prendevano fuoco, a causa della loro anzianità e della carenza di manutenzione.
CITTÀ
Oggi in Regione rivendicano di avere migliorato la situazione e di avere acquistato nuovi bus. Cotral dunque potrebbe avere le carte in regola per concorrere in caso di gara europea per l'affidamento del trasporto pubblico su gomma extraurbano con le sue 4.670 linee e collegamenti su una superficie di 17.000 chilometri quadrati.
LA PEGGIORE
La vera grande malata di questa storia è la Roma-Lido, per la quale si erano fatti avanti i francesi di Ratp la cui offerta però non è stata giudicata soddisfacente. La Roma-Lido, con le sue tredici fermate tra Porta San Paolo e Ostia, ha una voce poco lusinghiera nel curriculum: ogni anno viene citata dalla ricerca di Legambiente sul trasporto pubblico (Pendolaria) tra le dieci peggiori linee ferroviarie italiane.
CAUSE
Cosa non funziona? L'età media dei 23 convogli è vicina ai 20 anni (dati del 2016, va anche ricordato che nel Lazio quando si parla di treni l'anzianità media è attorno ai 17 anni, ma di recente vi è stato un significativo rinnovamento della flotta, soprattutto per la parte che riguarda i treni regionali). Sulla Roma-Lido, secondo Pendolaria 2017, le corse sono state il 7,2% in meno rispetto a quelle programmate. «I continui guasti e problemi tecnici, si ripercuotono sugli utenti tra corse che saltano senza che venga fornita un'adeguata informazione, e poi ritardi periodici, sovraffollamento dei treni. La soluzione migliore per la Roma-Lido sarebbe di trasformarla in una vera e propria metropolitana, visto che è tutta all'interno del Comune di Roma e potrebbe catturare un bacino di utenti enorme, migliorando la mobilità dell'intero quadrante urbano a Sud di Roma».
ADDIO
Che Roma Capitale e l'Atac vogliano liberarsi delle ferrovie concesse è emerso a febbraio, quando nel piano industriale dell'azienda che venne allegato alla richiesta di concordato preventivo in continuità inviata al tribunale, è stato messo nero su bianco il punto fermo che quelle linee sarebbero uscite dalla galassia della municipalizzata. Nel piano industriale dell'azienda dei trasporti romana viene ricordato che scade il contratto di gestione nel 2019 e ribadito che Atac opererà in un «nuovo (minore ma con rischi inferiori) perimetro, senza ferrovie regionali».

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