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Pescara, 24/11/2024
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Data: 04/04/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Trasporti: Cgil a testa bassa contro la Regione, «Tagli, flop Sangritana e altri errori grossolani»

PESCARA - "Il flop di Sangritana spa è solo l’epilogo di una gestioneregionale fallimentare nel settore dei trasporti. E’ urgente dotarsi doti di una nuova figura Istituzionale che assicuri stabilmente e con autorevolezza la guida del settore dei trasporti fino a conclusione della legislatura".

Una bocciatura senza appello quella che arriva dalla Filt Cgil Abruzzo, che in una lunga nota a firma del segretario regionale Franco Rolandi, elenca le "enormi criticità" e gli "errori grossolani" dell’operato della Regione sul fronte dei trasposti, con particolare riferimento alla fusione delle tre società di trasporto.

La bocciatura è stata messa nerop su bianco dal comitato direttivo della Filt Cgil Abruzzo, riunitosi qualche giorno fa a Pescara.

“Un micidiale concentrato mix di errori”, che per il sindacato si “si è materializzato proprio negli ultimi mesi, ovvero a ridosso di quelle elezioni politiche” e il bersagilio delle crotoche sembra essere in particolare il Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso, e il Consigliere regionale con delega al settore dei trasporti, Camillo D’Alessandro, entrambi eletti in Parlamento.

"Lo scorso settembre appena due anni dalla nascita della Società Regionale dei trasporti Tua - esordisce la lunga nota - è stata assunta la decisione di rivitalizzare Sangritana Spa, azienda con sede a Lanciano di proprietà della stessa Tua, destinata originariamente alla liquidazione e quindi alla chiusura, ma improvvisamente tornata in auge per gestire tutti i servizi di trasporto a lunga percorrenza attualmente espletati da Tua tra i quali i collegamenti fuori regione verso Roma e verso Napoli.

“Un’operazione priva di ogni logica – afferma la Cgil - adottata unicamente attraverso una delibera di Giunta, contestatasin dal primo momento dalla Filt Cgil e dalla stessa Cgil Regionale sia perché non esiste alcuna norma ostativa che impedisca alla società Tua di continuare ad espletare servizi cosiddetti commerciali, ma soprattutto perché la Sangritana spa destinataria di detta missione, è in realtà un’azienda priva
sia di personale dipendente che di mezzi di trasporto e che si regge con il solo Amministratore Unico, insomma, per intenderci, una di quelle società partecipate che avrebbe tutte le caratteristiche per essere immediatamente chiusa".

"Se a questa decisione già di per sé grave – incalza il sindacato - aggiungiamo la decontribuzione di tratte interregionali che persistono nelle province di L’Aquila e Teramo e che costituisce un altro provvedimento assunto sempre tramite delibera di Giunta, bypassando quindi una legittima discussione e decisione in consiglio regionale proprio sul tema dei servizi minimi, è del tutto evidente e comprensibile che siano sopraggiunte quelle proteste e quell’indignazione dalle aree interne rispetto a quella che sembra a tutti gli effetti una privatizzazione mascherata e che avrà ripercussioni negative su servizi e tariffe".

Altra accusa della Filt Cgil rivolta alla Regione è il non aver previsto l’assessorato ai trasporti, "un’anomalia nella storia della nostra istituzione regionale, un’assenza ancora più marcata se consideriamo il grave gap infrastrutturale e di investimenti che ci caratterizza in negativo rispetto al resto del paese e che ha determinato negli anni una bassa qualità dei servizi di trasporto, elevati ed inaccettabili tempi di percorrenza nel settore ferroviario e tariffe insopportabili per l’utenza e per i pendolari che utilizzano le tratte autostradali A24 e A25 di collegamento con Roma e alle quali peraltro non riusciamo nemmeno ad assicurare quegli interventi di messa in sicurezza delle relative infrastrutture assolutamente indispensabili anche in relazione agli effetti delle scosse sismiche 2009 e 2016 e che, a quanto pare, non sembrano esaurirsi".

“In questi anni il governo regionale, - prosegue la Filt Cgil - pur potendo contare sulla piena disponibilità delle parti sociali per l’attuazione di quelle importanti riforme in un settore che scontava e che sconta ancora enormi ritardi, ha commesso pesanti e grossolani errori conseguenti ad un atteggiamento molto spesso arrogante e presuntuoso come quello di aver sottovalutato alcune preoccupanti sentenze della magistratura contabile e alcune evoluzioni normative che hanno interessato soprattutto il settore del trasporto pubblico locale. Tra gli errori principali, si segnala senza dubbio la responsabilità di aver impoverito l’intero settore, producendo una drastica riduzione di risorse destinate al Fondo Unico regionale del trasporto pubblico locale passato da 187.035.250 euro del 2014 a 177.376.592 del 2018, decurtando mediamente quasi 11 milioni di euro l'anno”.

Al tempo stesso sono mancate da parte della Regione, prosegue il sindacato, "quella progettualità e quelle misure straordinarie da concordare e assumere insieme agli enti locali per incentivare l’utilizzo del trasporto collettivo, per aumentare il numero dei viaggiatori e per diminuire drasticamente il triste e progressivo fenomeno dell’evasione tariffaria che difficilmente potrà essere debellato soltanto con la nomina dell’ex questore Passamonti. In taluni casi, la Regione è sembrata paradossalmente procedere nel senso contrario come nel caso della Strada parco a Pescara dove è apparso alquanto evidente l’ostracismo adottato dal presidente della Regione al punto da 'mettere il bavaglio' anche al presidente della Società regionale appaltante dell’opera".

Intanto ricorda il sindacato, si prospetta il licenziamento collettivo per i 46 dipendenti della società Sistema per conto di Tua e di altri vettori assicurano principalmente la distribuzione e la vendita dei titoli di viaggio su tutto il territorio regionale,

"I dipendenti hanno lanciato un disperato grido di allarme indirizzato a tutte le forze sindacali e alle Istituzioni rispetto alla concreta possibilità di vedere sfumare il proprio posto di lavoro. Su questa società già minata all’inizio della Legislatura regionale da un’operazione di privatizzazione che ha prodotti effetti deleteri per i lavoratori interessati, incombe infatti una sorte che potrebbe rilevarsi ancora più drammatica", conclude la nota.

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