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Pescara, 24/07/2024
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Data: 04/04/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Incarichi e appalti «Così D'Alfonso blinda la Regione»

PESCARA Il timore è che il prossimo governo regionale possa trovarsi di fronte a una programmazione finanziaria blindata dall'attuale maggioranza. Così per il personale, con gli incarichi nello staff del presidente e nelle segreterie rinnovati anche per il prossimo mandato; le convenzioni del Masterplan firmate a raffica con i soggetti attuatori (Comuni e Province). Una sorta di assalto all'ultima diligenza, secondo Forza Italia, con un solo protagonista: il presidente-senatore Luciano D'Alfonso, a cui viene rinnovato l'invito a staccare la spina dalla Regione per dedicarsi a tempo pieno a Palazzo Madama: «D'Alfonso la smetta di forzare norme e regolamenti per portare avanti le assunzioni dei suoi fedelissimi, firmare convenzioni di opere non finanziate e destinate ad aprire contenziosi deleteri per la Regione. Soprattutto eviti di fare lo gnorri sulla sua incompatibilità a trenta giorni dall'atto della proclamazione». Il capogruppo in Regione di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, poneva ieri la questione dei rendiconti finanziari necessari per superare il blocco della Corte dei conti e della infornata di nuovi dipendenti prodotta dagli ultimi atti di giunta: «Chi arriva dopo si tiene una infinità di nuove figure a tempo indeterminato che solitamente rientrano negli incarichi di fiducia».
Altra questione: «Oltre a bloccare la spesa corrente - osserva Sospiri - si vanno a firmare le convenzioni del Masterplan senza neanche sapere se il nuovo governo terrà in piedi il piano per il Sud e se il Cipe ne finanzierà la seconda parte. Si contraggono le convenzioni con i sindaci, ma senza cassa, blindando così i bilanci per chi verrà dopo. La logica - incalza il capogruppo di Fi - è: muoia D'Alfonso con tutti i filistei». Il consigliere regionale Mauro Febbo ricorda che il consuntivo va approvato entro il 30 aprile: «Ma dal consiglio regionale - precisa - non dalla giunta. Presenteremo una interpellanza alla Corte dei conti sottolineando proprio questo aspetto».
LE PARTITE APERTE
La partita del Masterplan: «È di una gravità inaudita - dice ancora Febbo - che si sottoscrivano convenzioni senza certezza dei finanziamenti. Non ci sono gli anticipi per pagare le imprese. Gli atti sono firmati da un Direttore generale che non ha i titoli per farlo. Ci aspettiamo un contenzioso con le aziende che non avrà fine. Chi verrà dopo - è l'altra riflessione - troverà il caos: impiegherà almeno due anni di tempo solo per rimettere insieme la macchina burocratica». Ma la vera questione è quella delle dimissioni da governatore di D'Alfonso, rinviate al pronunciamento della Giunta delle elezioni del Senato. Ieri Sospiri si è recato dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, per chiedere di riunire subito la commissione della Regione che ha praticamente lo stesso compito di quella delle due Camere del Parlamento: pronunciarsi sui casi di incompatibilità: «Se non lo farà prima il Senato - osserva Sospiri -, D'Alfonso potrebbe essere sfiduciato dal consiglio regionale entro il prossimo mese di giugno. Una figuraccia che gli consigliamo di evitare». Il deputato del Pd, Camillo D'Alessandro, taglia corto: «La norma regionale scatta a conclusione dell'iter previsto da quella nazionale. È il principio della gerarchia delle fonti». L'altro aspetto, non marginale, è che la giunta del Senato si riunirà solo dopo la formazione del nuovo governo. Che ancora non si vede all'orizzonte.

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