E' un giorno molto importante per la definizione delle iniziative di mobilitazione contro la restituzione delle tasse non versate dopo il sisma da parte delle imprese. Per questo pomeriggio il vice presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli, ha convocato un vertice a palazzo Silone che ha come obiettivo, appunto, la possibile protesta. Per la deputata pd, Stefania Pezzopane, «la riunione, a cui parteciperanno i rappresentanti politici e le categorie, è decisiva per la sorte del nostro territorio. Parte la mobilitazione. A nove anni da quella terribile notte oggi possiamo dire di avere fatto importanti passi in avanti, grazie all'impegno e alla coesione di cui L'Aquila e gli aquilani sono stati capaci».
LA QUESTIONE
La mobilitazione assume un significato ancora più profondo perché cade alla vigilia del nono anniversario del terremoto. La questione è nota: il commissario per il recupero delle somme, Margherita Maria Calabrò, direttore abruzzese dell'Agenzia delle Entrate, ha inviato 350 lettere a imprese e professionisti con le quali ha intimato la presentazione, entro trenta giorni, della documentazione sugli aiuti ricevuti nel post terremoto. Con tanto di certificazioni e perizie del danno e persino un'autodichiarazione delle somme percepite. Contro la nomina del commissario associazioni e categorie hanno presentato un ricorso al Tar che sarà discusso il prossimo 18 aprile. Si punta a ottenere almeno una sospensiva per congelare l'iter. In ogni caso la battaglia legale è solo agli albori.
«Molto rimane da fare dice Stefania Pezzopane -, ne siamo tutti coscienti. Per questo l'assurda richiesta di restituire in tempi brevissimi un aiuto a cui gli imprenditori del nostro territorio avevano diritto per legge, va contrastata con ogni mezzo a disposizione, perché non sia una pietra tombale sul nostro futuro e sulle nostre speranze. Un colpo del genere al nostro sistema economico equivarrebbe a un'altra mazzata a tradimento». Ora più che mai è necessario essere uniti, dice la Pezzopane, che non risparmia una critica: «Occorre respingere ogni tentativo, anche maldestro, di rompere il fronte: uscite come quella recente della parlamentare e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che punta ad approfittare del momento per aprire una polemica contro il Pd, vanno censurate sul nascere. Perché dannose, innanzitutto, ma anche perché false e paradossali: Meloni era ministro del governo Berlusconi, che con una tragica mancanza ha contribuito a creare il problema che oggi ci troviamo ad affrontare». Anche Salvini, l'altro giorno, ha criticato duramente la richiesta dell'Europa. Sul tema sono intervenuti anche Gianluca Ranieri e Primo Di Nicola del Movimento Cinque Stelle, che oggi sarà al tavolo: «Siamo certamente al fianco delle imprese in difficoltà a causa della richiesta di restituzione dei fondi e ci spenderemo per trovare soluzioni. Siamo dunque pronti a confrontarci con tutti per il bene dei cittadini ma, allo stesso tempo, una precisazione deve essere chiara a tutti: quanto sta avvenendo è la conseguenza, anche secondo le contestazioni della Commissione europea, della violazione dei trattati europei compiuta in questi anni dai governi italiani».