PESCARA Non sarà l'interporto di Manoppello la sede di Divertor Tokamak Test facility (Dtt), il Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione dell'Enea, che ha approvato la graduatoria finale delle nove località che si erano candidate a ospitare la struttura. L'Abruzzo si è classificata al terzo posto, dopo il sito di Frascati dell'Enea e la Cittadella della Ricerca di Brindisi.«Dai sopralluoghi effettuati nei 60 giorni di istruttoria e dall'esame della documentazione ricevuta», ha detto il presidente della commissione, ingegner Alessandro Ortis, già presidente dell'Autorità per l'energia, «sono emerse indicazioni fattuali per valutare l'idoneità dei siti; a ogni requisito è stato associato uno specifico punteggio per elaborare la graduatoria. È stato un percorso laborioso e di grande impegno, facilitato da un apprezzatissimo dialogo di approfondimento con le amministrazioni regionali e locali che hanno assicurato un apporto di qualità al lavoro della Commissione».A relegare il sito di Manoppello al terzo posto, è stata la mancanza del requisito della vicinanza alla linea Garr (Gruppo per l'armonizzazione delle reti della ricerca), la rete italiana a banda ultralarga sulla quale la Regione Abruzzo ha investito ben 133 milioni di euro. Una circostanza sulla quale il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ha già espresso molte perplessità, tanto da annunciare di voler valutare a fondo la questione, ed eventualmente proporre un ricorso. «Questo implica non aver tenuto in alcuna considerazione la presenza di un condotto dati in fibra ottica a circa 300 metri dal sito proposto. Diversamente», dice una nota della Regione, «la presenza della linea dati avrebbe fatto aumentare di 10 punti il totale conseguito dalla Regione Abruzzo, superando così il punteggio di Frascati. Per completezza, va anche detto che vi è uno snodo all'università di Chieti, situato a meno di 10 chilometri dall'Interporto. Inoltre va sottolineato che i fabbricati e i terreni che la Regione era disposta a cedere hanno un valore di 6,8 milioni, che però vengono conteggiati per 3,8». «Prendo atto del fatto», ha commentato invece D'Alfonso, «che una selezione dell'Enea è stata vinta da una struttura situata nel cuore dell'Enea. Faremo una comparazione, per noi educativa, di tutte le situazioni di fatto, nei termini dell'assegnazione dei punteggi, per valutare un eventuale riesame previsto dall'ordinamento». Complessivamente la commissione aveva espresso un parere più che soddisfacente per il sito abruzzese, evidenziando «l'ottima posizione dal punto di vista logistico» della struttura, la sua vicinanza con l'autostrada A25 e l'aeroporto, l'assenza di prescrizioni paesaggistiche e di inquinamento ambientale, e l'affinità del tessuto industriale presente con le attività tecnologiche previste dal progetto Dtt». La commissione ha anche rilevato la disponibilità della Regione a garantire «un ulteriore finanziamento di 15 milioni di euro oltre i 25 minimi previsti dall'avviso», ma alla fine, a prevalere è stato il sito di Frascati. «L'ampia partecipazione e la qualità delle proposte pervenute hanno dimostrato capacità di attivarsi, professionalità e forte attenzione al mondo della ricerca: di questo desidero ringraziare tutte le istituzioni regionali coinvolte», ha dichiarato il presidente dell'Enea, Federico Testa. L'avvio dei lavori della Dtt è atteso entro il 30 novembre 2018, con la previsione di concluderli in sette anni; saranno coinvolte oltre 1500 persone di cui 500 direttamente e altre 1000 nell'indotto con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 500 milioni di euro.