La beffa del dragaggio del porto: lavori bloccati nonostante le autorizzazioni siano state tutte acquisite. Intanto nella tarda mattinata di oggi incontro in Regione, a cui prenderanno parte il sindaco Leo Castiglione e l'ufficio tecnico per discutere del progetto e, in particolar modo, del deposito delle sabbie risultanti dall'escavazione.
Il limbo in cui ci si trova in questo momento è causato dalla vicenda giudiziaria che corre su due livelli. Il primo aspetto è il ricorso tra le ditte che hanno concorso all'appalto europeo. Si dovrà attenere ancora qualche giorno per conoscere l'esito della sentenza del Consiglio di Stato che deciderà se i lavori dovranno essere effettuati dalla seconda o dalla prima ditta classificata. Il secondo è costituito dall'opposizione di Montesilvano, Pineto, Città Sant'Angelo e Torre di Cerrano alla Presidenza del Consiglio dei ministri contro l'immersione delle sabbie nella zona antistante la costa di Montesilvano, Città Sant'Angelo, Pineto e Silvi e dell'Area marina protetta. L'autorizzazione all'immersione è stata sospesa, compito della Regione è di trovare un nuovo sito idoneo. «Contiamo su una soluzione rapidissima da parte della Regione - commenta l'esperto di portualità Antonio Nervegna - perchè ogni giorno che passa è un costo in più e un opportunità in meno per l'economia della nostra regione e per l'occupazione soprattutto dei giovani». La buona notizia è che, grazie all'intervento di 700 mila euro di fondi del Masterplan, il problema dell'erosione della costa ortonese nel tratto compreso tra lo stabilimento balneare Punto Verde e la foce del fiume Foro è stato risolto. L'opera di chiusure dei varchi con delle piattaforme sommerse e la rifioritura delle scogliere emerse esistenti sembra aver funzionato. Al Comune, al momento, non sono arrivate segnalazioni di danni.