PESCARA Si sono presentati davanti all’ingresso della Regione con cartelli e striscioni, esprimendo preoccupazione per l’operazione che prevede il passaggio del ramo commerciale di Tua nella Sangritana spa. Il gruppo di lavoratori dell’azienda unica del trasporto pubblico regionale, spalleggiato da alcuni esponenti del M5S, ha provato ad ottenere un incontro con il presidente D’Alfonso, che ieri mattina era impegnato a firmare le nuove convenzioni del Masterplan e ha preferito rinviare il confronto. I timori dei lavoratori sono tanti: dalla nuova gestione delle tratte nei collegamenti extraregionali con Roma e Napoli, ai possibili tagli sui costi e sul personale. In giornata, un tentativo di rassicurare tutti è arrivato dal presidente di Tua, Tullio Tonelli, il quale ha spiegato che la titolarità di tutte le azioni di Sangritana, chiamata gestire le attività a mercato, restano nelle mani dell’azienda unica della Regione: «Ciò - ha precisato Tonelli - consente di ottenere una separazione dei servizi, soprattutto su gomma». Il presidente di Tua ha quindi definito “ingiustificati” gli allarmismi dei lavoratori e di alcune sigle sindacali: «Basti pensare - ha aggiunto - che L’Aquila è collegata con Roma grazie a 32 coppie di corse al giorno e di queste ben il 50%è assicurato da Tua. Stesso discorso vale per i collegamenti da Pescara a Roma. Il nostro obiettivo - ha detto ancora Tonelli - è solo quello di migliorare la qualità dei servizi ». Meno rassicuranti le parole del consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari, ieri al fianco dei lavoratori che hanno inscenato la protesta di fronte la sede della Regione: «Ci sono mezzi che escono dall’officina con le spie rosse, ma tutti i problemi vengono messi a tacere. Non si sa niente del biglietto unico, della sorte dei lavoratori, dei servizi che potranno essere garantiti in futuro ai pendolari. Non ci viene riferito nulla sullo stato dei conti dell’azienda,ma si prosegue con operazioni contabili e societarie dall’esito incerto. Interventi che oggi creano solo preoccupazione tra i lavoratori e incertezza tra l’utenza del trasporto pubblico locale».