La città è tornata a respirare smog. Da alcuni giorni, le centraline di rilevamento degli inquinanti fanno registrare valori delle polveri sottili, il famigerato Pm10, di nuovo alti. Non ci sono stati di nuovo dei superamenti, fortunatamente, ma i valori indicati mercoledì e giovedì scorsi si avvicinano alla soglia fissata dalla legge per la sicurezza della popolazione. La stessa Arta ha definito «scadente», la qualità dell’aria respirata in questi giorni dai pescaresi in alcune zone monitorate dalle centraline. Insomma la breve tregua, con i valori delle polveri sottili a livelli accettabili, iniziata a fine marzo e proseguita durante le feste di Pasqua, sembra davvero finita. A causa delle condizioni atmosferiche di questi giorni che facilitano il ristagno dell’aria, lo smog è tornato a crescere. Mercoledì scorso, le centraline hanno registrato 43 microgrammi per metro cubo di Pm10 nella zona del teatro D’Annunzio, contro il limite di 50 fissato dalla legge. In via Firenze, sono stati toccati i 41 microgrammi. Mentre nella periferica via Sacco, nel quartiere di Villa del Fuoco, si è arrivati a 42 microgrammi. L’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, sul suo sito Internet, ha giudicato scadente la qualità dell’aria in tutte e tre le zone rilevate. Giovedì scorso, invece, il livello delle polveri sottili si è leggermente abbassato. Al teatro D’Annunzio c’erano 27 microgrammi; in via Firenze, 31; in via Sacco, 34. Solo quest’ultima, però, si è meritata il giudizio di aria scadente. Resta il fatto che il problema smog è peggiorato quest’anno. È ciò che emerge mettendo a confronto, come ha fatto Rifondazione comunista, i dati dei primi tre mesi di quest’anno con quelli dello stesso periodo del 2017 e del 2016. In pratica, quest’anno si è registrato un record di superamenti, sia nella zona del teatro D’Annunzio, che in quella di via Sacco. Stabile, in compenso, via Firenze. In particolare nella zona del teatro D’Annunzio, dall’inizio di quest’anno fino al 31 marzo scorso, ci sono stati 12 giorni con le polveri sottili oltre i limiti, contro i 5 del 2017 e i 7 del 2016. Ma la situazione più drammatica viene fuori leggendo il numero di superamenti delle polveri ancora più sottili e anche le più pericolose, quelle cioè con dimensione inferiore a 2,5 micron. Quest’anno, sempre nella zona del teatro D’Annunzio, si sono registrati 6 giorni con i valori oltre i limiti di legge. L’anno scorso e due anni fa, c’era stato un solo superamento. Da primato via Sacco, che è arrivata a ben 15 superamenti dei limiti del Pm10 dall’inizio dell’anno al 31 marzo scorso. Questo vuol dire che un giorno su sei l’aria è stata irrespirabile. L’anno scorso, nella stessa zone e nello stesso periodo considerato, gli sforamenti erano stati 12; mentre nel 2016, 13. Via Sacco, quindi, si avvicina sempre di più al limite massimo di 35 superamenti giornalieri, oltre il quale i Comuni sono obbligati per legge ad adottare misure di contenimento dello smog, come ad esempio i blocchi totali del traffico, le targhe alterne, o il divieto di circolazione per le auto più vecchie. Ancora peggio la situazione nella zona del teatro D’Annunzio, dove i giorni con i valori oltre i limiti di legge del Pm10 sono quasi raddoppiati rispetto al passato. Quest’anno, dal primo gennaio al 31 marzo scorsi, si sono registrati 12 superamenti contro i 5 del 2017 e i 7 del 2016. Via Firenze, invece, si è fermata a 7 quest’anno, come nel 2017. Erano stati 9 nel 2016.
«Ma i Comuni riaprono le strade chiuse al traffico»
PESCARA«Che aria abbiamo respirato nei primi 3 mesi del 2018? Più di un giorno su 3 l'aria è risultata, sia a Montesilvano, che a Pescara, scadente o pessima». A farlo presente è l'esponente di Rifondazione comunista Corrado Di Sante.«Su corso Umberto, a Montesilvano», afferma, «35 giorni su 90 l'aria è risultata scadente o pessima. A Pescara, in via Sacco 42 giorni su 90, quasi un giorno su due l'aria è risultata scadente o pessima. In via Firenze e al teatro D'Annunzio, a Pescara, le centraline hanno registrato rispettivamente 35 e 34 giorni con aria pessima o scadente». «È imbarazzante», osserva Di Sante, «che la giunta Alessandrini, di centrosinistra e la giunta Maragno, di centrodestra, in questi giorni si affannino entrambe per riaprire al traffico veicolare strade e piazze escluse al transito delle automobili: mance pre-elettorali. Siamo sicuri che la riapertura alle auto faccia ripartire il commercio? I politicanti di centrodestra e centrosinistra hanno dato il via libera ai centri commerciali ed hanno portato avanti politiche di impoverimento. Oggi quegli stessi partiti vogliono riparare al danno con ulteriore traffico e cemento. Davvero una politica perversa».«Eppure basterebbe poco per rendere più belle e vivibili le nostre città», fa notare l'esponente di Rifondazione, «un servizio di trasporto pubblico efficace come in tutte le città europee, corsie preferenziali e tempi certi, spazi liberati dalle auto, infrastrutture per la mobilità alternativa (treno e bici), una visione della mobilità di area vasta. Non si possono avere su una stessa strada automobili, mezzi pubblici, parcheggi e pedoni. Bisogna fare una scelta netta».