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Data: 15/04/2018
Testata giornalistica: News-town
Trasporto pubblico, guerra aperta tra la Filt Cgil e D'Alessandro: "Urgente dotarsi di una nuova figura istituzionale per il settore"

Nel continuo balletto delle dimissioni e delle incompatibilità derivanti dalla recente elezione in Parlamento sia del presidente della Giunta Luciano D'Alfonso (con delega alle infrastrutture e trasporti) che del consigliere Camillo D'Alessandro (con delega regionale ai trasporti), "abbiamo appreso che in occasione della recente seduta del Consiglio Regionale, sono state annunciate formalmente le dimissioni del neo deputato D’Alessandro. Pur consapevoli che dette dimissioni, per essere ufficialmente operative, necessitano di apposita ratifica che avrà luogo presumibilmente in occasione della prossima seduta di Consiglio Regionale, non ci saremmo mai aspettati che l'Onorevole D'Alessandro (da dimissionario) volesse ulteriormente ed ostinatamente continuare a personalizzare una politica di riorganizzazione del settore fino ad ora chiaramente fallimentare, convocando e scegliendo solo alcune organizzazioni sindacali e solo alcuni e specifici interlocutori politici".

L'affondo è della Filt Cgil d'Abruzzo che spiega come D'Alessandro si sia reso protagonista di una iniziativa, datata 9 aprile 2018, vale a dire esattamente il giorno prima in cui in Consiglio Regionale annunciava formalmente e con "evidente commozione" le proprie dimissioni, "convocando per venerdì 13 aprile presso la sala Giunta della Regione, alcune sigle sindacali, nonché il Vice Presidente Giovanni Lolli, il Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio e i Consiglieri Regionali Pietrucci, Lorenzo Berardinetti e Maurizio Di Nicola oltre che i Presidenti di Tua e Sangritana Spa, assicurando peraltro la presenza dello stesso Presidente Luciano D'Alfonso".

Oggetto della convocazione, "manco a dirlo è la riorganizzazione dei servizi commerciali e del trasporto pubblico locale - chiarisce la Filt Cgil - tema sul quale si incardinano le note delibere di Giunta Regionale con le quali sono state pianificate da un lato la rinascita di Sangritana Spa e dall'altro le contestuali penalizzazioni di tutti i collegamenti extra regionali attraverso la decontribuzione di alcune tratte assolutamente vitali per le aree interne della nostra Regione".

La Filt Cgil e la Cgil regionale, unitamente a tutti coloro che hanno manifestato palesemente la propria contrarietà a questo progetto in grado di destabilizzare lo scenario trasportistico abruzzese, "sono stati, non a caso, progressivamente discriminati ed esclusi da qualsiasi tavolo di confronto o concertazione istituzionale. Questa ulteriore convocazione, assolutamente anomala nella tempistica e nella scelta complessiva degli interlocutori, costituisce un'ulteriore prova di un comportamento istituzionale assolutamente arrogante e presuntuoso. Continuiamo ancor di più ad essere convinti che la Regione Abruzzo debba con estrema urgenza ed indifferibilità dotarsi di una nuova figura Istituzionale che assicuri stabilmente e con autorevolezza la guida del settore dei trasporti fino a conclusione della legislatura in modo da poter rivisitare alcune decisioni a nostro avviso sbagliate e affrontare al tempo stesso alcune drammatiche urgenze che attengono il settore".

Veemente la replica di D'Alessandro, che ha accusato senza mezzi termini il segretario regionale della Filt Franco Rolandi, ma non il cofirmatario della nota Sandro Del Fattore, di "fare politica", e di aver provocato danni economici alla Tua. "Da un sindacato ci si aspetta almeno il rispetto e la conoscenza delle regole istituzionali - l'affondo dio D'Alessandro - purtoppo il segretario regionale della Cgil trasporti è impegnato in una battaglia politica, non sindacale, dai caratteri addirittura di aggressione personale, ma coprendosi dietro il ruolo del sindacalista, piuttosto approfondisse e capirebbe che un consigliere dimissionario è in carica fino alla sua sostituzione, cioè al prossimo consiglio, non esistono nelle Istituzioni dei vuoti, quelli possono esserci nella educazione o nel rispetto, ma non nelle Istituzioni".

Nel periodo del ventennio esisteva un solo sindacato - le parole al vetriolo del deputato - "addirittura qui si stabilisce come una lesa maestà il fatto che la Regione, su richiesta di tre sigle sindacali, faccia un confronto su un tema richiesto dalle sigle sindacali. Non certo da me. Quindi quale sarebbe la ferita , il motivo di tanto rancore? Alcune posizioni difese da Rolandi - va al dunque D'Alessandro - hanno portato nel tempo a perdere centinaia di migliaia di euro, tanto pagano i cittadini non Rolandi, come il doppio agente su una tratta che ha generato centinaia di migliaia di euro di perdite, cosi come quando la società di riscossione Sistema poteva essere salvata, cioè nel periodo e su proposta dell'ex presidente dell'Arpa Cirulli, non si aderì ad una proposta che pure avrebbe salvaguardato i conti ed oggi non ci troveremo nelle condizioni attuali, così come saremmo stati sanzionati se avessimo seguito la tesi della Cgil sulla separazione contabile e non societaria: proprio a gennaio chi non lo ha fatto è stato sanzionato dall'Autorità della concorrenza".

Purtroppo, "se si fa politica e non sindacato quando non si hanno argomenti si attaccano le persone e si scappa dai problemi, anche quelli lasciati da posizioni sindacali , che nulla hanno a che fare con la difesa dei diritti degli utenti. Ora basta, basta davanti alla articolazione di menzogne, all'uso di parole in libertà, alle volgari ricostruzioni. Ora si cacciano tutti i numeri su tutto, dove si perdono risorse per non attuare riorganizzazioni del servizio che trascinerebbero Tua al fallimento. Le Istituzioni e la politica non possono piegarsi ai ricatti ed alle guerre sindacali, a chi alza più la voce per qualche tessera in più. Per queste ragioni se Rolandi ritiene di fare il segretario e non l'avversario politico, che si fa in altre sedi, non certo usando il sindacato, mi farebbe piacere se a seguire l'incontro con le altre organizzazioni sindacali si possa tenere lo stesso confronto con la Cgil".

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