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Pescara, 24/07/2024
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Data: 13/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Si riaccende lo scontro tra D'Alessandro e la Filt Cgil

PESCARA «Non ci saremmo mai aspettati che l'onorevole D'Alessandro (da dimissionario) volesse ostinatamente continuare a personalizzare una politica di riorganizzazione del settore dei trasporti, fino ad ora chiaramente fallimentare, convocando e scegliendo solo alcune organizzazioni sindacali e solo alcuni e specifici interlocutori politici». Così, in una nota, Cgil Abruzzo e Filt Cgil che parlano di «convocazione anomala», per oggi, di alcune sigle sindacali «sulla riorganizzazione dei servizi commerciali e del trasporto pubblico locale, tema sul quale si incardinano le note delibere di Giunta Regionale con le quali sono state pianificate da un lato la rinascita di Sangritana Spa e dall'altro le contestuali penalizzazioni di tutti i collegamenti extra regionali attraverso la decontribuzione di alcune tratte assolutamente vitali per le aree interne della nostra Regione». La convocazione di Camillo D'Alessandro criticata dal sindacato è stata indirizzata anche al vice presidente Lolli, al Presidente del Consiglio Di Pangrazio, ai consiglieri regionali Pietrucci, Berardinetti e Di Nicola, oltre che ai presidenti di Tua e Sangritana Spa. «La Filt Cgil e la Cgil regionale, con tutti coloro che hanno manifestato palesemente la loro contrarietà a questo progetto, sono stati, non a caso, progressivamente discriminati ed esclusi da qualsiasi tavolo di confronto o concertazione istituzionale». Ma D'Alessandro non ci sta, e replica: «Da un sindacato ci si aspetta almeno il rispetto e la conoscenza delle regole istituzionali, purtroppo il segretario regionale della Cgil trasporti è impegnato in una battaglia politica, non sindacale, dai caratteri addirittura di aggressione personale, ma coprendosi dietro il ruolo del sindacalista. Piuttosto, approfondisse, e capirebbe che un consigliere dimissionario è in carica fino alla sua sostituzione, cioè al prossimo consiglio, non esistono nelle Istituzioni dei vuoti, quelli possono esserci nella educazione o nel rispetto, ma non nelle Istituzioni. Nel periodo del ventennio esisteva un solo sindacato, addirittura qui si stabilisce come una lesa maestà il fatto che la Regione, su richiesta di tre sigle sindacali, faccia un confronto su un tema richiesto dalle sigle sindacali. Non certo da me. Quindi quale sarebbe la ferita, il motivo di tanto rancore»?

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