CASALBORDINO Prosegue l'odissea per i pendolari Sevel in arrivo dal Molise. Dopo mesi di ritardi, disservizi e disagi, lunedì scorso è accaduto un incidente che poteva trasformarsi in tragedia. Un autobus della ditta Atm proveniente da Ururi, in Molise, al ritorno da uno dei tre turni Sevel, sulla corsia sud dell'autostrada tra Casalbordino e Vasto, ha subito lo scoppio improvviso di uno pneumatico. Tanta paura per i circa 40 passeggeri che, per fortuna, non hanno riportato traumi o ferite. Ma oltre al pericolo di restare a piedi in autostrada con un autobus ormai inservibile, i lavoratori di ritorno dalla Val di Sangro hanno dovuto essere accompagnati al casello di Termoli da un pullman di passaggio di una ditta pugliese. «Siamo stanchi di denunciare questi continui disagi», interviene la rsa Sevel e membro della segreteria provinciale Fiom, Antonio Teti, «da inizio anno abbiamo contato già 5-6 ritardi a causa dei disservizi della linea Atm che serve circa 400 pendolari. Autobus vetusti, senza riscaldamento nel periodo invernale, che sono rimasti alcune volte addirittura per strada senza gasolio, con continui disservizi e disagi, stanno compromettendo il lavoro e la serenità dei dipendenti Sevel e della Val di Sangro che devono spostarsi con i mezzi pubblici. È una situazione diventata insostenibile. Per questa ragione abbiamo chiesto un incontro alla Regione Molise per discutere della vergognosa situazione dei trasporti. I ritardi dei lavoratori comportano anche delle trattenute economiche sulla busta paga e possibili provvedimenti disciplinari. Si richiede pertanto un immediato intervento per sanare la situazione». Ai disagi del trasporto si aggiungono anche quelli economici a causa del fatto che, da circa un anno, l'azienda Atm non effettua servizio il sabato, giorno in cui la Sevel mette spesso in calendario giornate di lavoro straordinario. «I dipendenti sono costretti ad acquistare il biglietto del bus sostitutivo per intero», aggiunge Teti, «oppure utilizzare mezzi propri, cosa che, oltre ai rischi di viaggiare in auto dopo il lavoro o in orari inusuali, comporta anche un pesante intasamento dei parcheggi esterni e interni. Dal 2014 la Fiat in Sevel decise di consentire l'uso del parcheggio interno solo alle auto degli operai a marchio Fiat, Psa (Peugeot e Citroen) e Chrysler. Una situazione che determina il caos e l'intasamento di tutti gli spazi circostanti, con rischio di incidenti e un alto tasso di furti e vandalismi sulle auto».