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Data: 19/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Paolucci: «Così ho evitato maxi tagli per i più poveri». La Regione ricostruisce spese e debiti di 18 anni di bilanci annuncia assunzioni «Se la Corte dei conti ci darà il via libera potremo stabilizzare 67 professionisti»

«La più importante manovra a favore dei soggetti deboli che questa amministrazione regionale ha messo in campo nel corso della legislatura, perché ci ha consentito di gestire l'enorme massa debitoria ereditata dal passato, senza tagliare l'attuale livello di servizi garantito all'utenza, che altrimenti sarebbe stato praticamente azzerato». Così ieri ha esordito l'assessore regionale, Silvio Paolucci, commentando l'approvazione della proposta di legge sul rendiconto generale 2016, avvenuta martedì in giunta. Un provvedimento che completa il riallineamento dei documenti contabili e che ha visto, finora, l'approvazione dei rendiconti relativi agli esercizi 2013, 2014, 2015 e 2016. Tra i primi effetti del riallineamento c'è lo sblocco delle assunzioni, che consentirà di portare avanti la procedura per l'immissione in ruolo di 67 nuove figure professionali, soprattutto tecniche ed economico-finanziarie. «Molto si è parlato», ha spiegato Paolucci, «dei tempi lunghi che hanno accompagnato il processo di riallineamento, ma si è trattato di fare accertamenti su operazioni risalenti addirittura al 2000 e che gli uffici della Regione hanno dovuto ricostruire con enormi difficoltà. E poi», ha aggiunto, grazie al pressing che abbiamo portato avanti con il Governo, che ci ha permesso di incassare una nuova norma che allunga i tempi per il ripiano a 20 anni, siamo in grado di governare il disavanzo, senza aumentare il prelievo fiscale e soprattutto senza ridurre i servizi, in primis trasporti e sociale». Il disavanzo certificato al 31 dicembre 2016 è pari a 765 milioni di euro, in linea con quello del 2015, ma superiore di circa 80 milioni di euro rispetto al 2014. «Un incremento», ha continuato l'assessore, «legato all'obbligatorietà di procedere, a partire dal primo gennaio 2015, a una serie di accantonamenti previsti dalla legge e riguardanti crediti di dubbia esigibilità, residui perenti, spese legali, passività potenziali e perdite delle società partecipate. A fine 2016 gli accantonamenti totali ammontavano a 352 milioni, a fronte del 289 del 2015, dei 196 del 2014 e dei 174 del 2013. Somme che ci permetteranno non solo di coprire il disavanzo, ma anche eventuali altre passività non correttamente registrate». Con Paolucci è intervenuto il direttore del dipartimento Risorse e Organizzazione, Fabrizio Bernardini, che ha sottolineato come al netto degli accantonamenti, i risultati gestionali sono andati costantemente migliorando, tanto che il 2016 si è chiuso con un avanzo reale di amministrazione pari a 38 milioni di euro. «Al momento del mio insediamento, a febbraio 2017 - ha puntualizzato - eravamo l'unica Regione italiana ad avere i rendiconti approvati fermi al 2012. Oggi siamo riusciti a recuperare non solo il ritardo, ma anche la credibilità a livello nazionale, tanto che martedì il Governo ha rinunciato all'impugnativa del bilancio di previsione 2018 della Regione, giudicando soddisfacenti i chiarimenti in merito ad alcuni aspetti del documento contabile forniti dal Dipartimento». Il rendiconto 2016 ora sarà inviato alla Corte di Conti per il giudizio di parifica e poi sarà portato all'esame del Consiglio regionale per l'approvazione definitiva. Entro giugno la giunta regionale conta di poter approvare anche il rendiconto 2017. Durissimo, però, è stato l’intervento del forzista Mauro Febbo secondo il quale: «Paolucci, come al solito, anche sull'approvazione del Rendiconto del 2016, se la suona e se la canta da solo. La delibera come di consueto è secretata rendendo impossibile verificare ciò che afferma».

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