Trasporto regionale, un dramma occupazionale infinito. Mentre la drammatica vicenda del fallimento della Società Sistema, società di proprietà del gruppo Tua per il 75,2%, viene a galla insieme allo spettro del licenziamento dei 46 dipendenti che vi operano, si sta predisponendo un ipotetico regolamento sulle promozioni del personale e per definire la disciplina retributiva delle numerose figure apicali presenti in azienda. Questo è quanto rende noto la Filt Cgil Abruzzo, in relazione alle decisioni assunte due giorni fa dall'assemblea dei soci della Società Sistema srl (la 'cassaforte' di Tua che gestisce la distribuzione e la vendita dei titoli di viaggio) e che comporteranno l'avvio, nelle prossime ore, della procedura di licenziamento collettivo per i 46 dipendenti.
In tutto ciò un altro dramma si sta consumando lungo la tratta L'Aquila-Roma. Ad essere colpiti sono soprattutto i servizi minimi del trasporto pubblico, e nella fattispecie il 50% delle corse che partono per o da Roma, sicché i rapporti con la capitale e il massiccio pendolarismo quotidiano che riguarda un elevato numero di aquilani stanno per subire una grave amputazione.
Domenico Fontana, segretario provinciale della Filt Cgil, illustra il drammatico scenario al Capoluogo. «Nella ridefinizione (o meglio nella definizione) dei servizi minimi una delibera di giunta regionale del 29 dicembre 2017 ha previsto l'uscita dalla contribuzione dei servizi minimi di tutte le relazioni extraregionali verso Roma». Tale tratta era contribuita poiché non c'era un'alternativa di trasporto ferroviario: per recarci a Roma dobbiamo necessariamente servirci del servizio su gomma: l'autobus. «La relazione non più contribuita, diventa quindi "a mercato" e si deve sostenere con la bigliettazione. A questo punto tutte le relazioni commerciali vengono portate fuori da TUA e importate nella società partecipata Sangritana. Eppure - prosegue Fontana - le relazioni commerciali avrebbero potuto rimanere in TUA poiché non era necessaria la separazione societaria, bastava fare una separazione contabile. Se la tratta L'Aquila-Roma diventerà commerciale i pendolari sono a rischio: nessuno garantirà loro in futuro i prezzi degli abbonamenti, le tariffe, gli orari e il numero di corse. La Regione non potrà più farsi garante dello scambio necessario tra L'Aquila e la capitale e delle tariffe attuali». Il 50% delle corse rischia di essere soppressa e i chilometri coperti saranno dimezzati: meno un milione di chilometri per l'Aquilano. Anche i dipendenti TUA che garantiscono tale copertura sono a rischio e le aree interne rischiano di venire penalizzate in maniera pesantissima.
La delibera di giunta del progetto di riorganizzazione di Tua deve ancora però passare al vaglio del consiglio regionale. Il piano di riorganizzazione doveva entrare in vigore il 1° aprile ma l'entrata in vigore è slittata a giugno. È ancora possibile salvare le corse verso e da Roma e i posti di lavoro ad esse legati. Domani alle 18,30 presso l'hotel Canadian, si terrà un'assemblea pubblica congiunta di lavoratori TUA e pendolari. «L'assemblea è aperta alla partecipazione di tutti - conclude Fontana - anzi è fondamentale la partecipazione di tutti per scongiurare una così grave amputazione».