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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Sistema, partite 46 lettere di licenziamento. A casa tutti i lavoratori. I sindacati: una parte potrà essere riassorbita nelle biglietterie di Tua. Chiesto un vertice urgente

CHIETI Le lettere di licenziamento sono partite. Da ieri la procedura di licenziamento collettivo è realtà per i 46 lavoratori della società Sistema sparsi in tutto Abruzzo, con una presenza più massiccia a Chieti dove c'è la sede amministrativa. Sistema è una società nata con l'ex Arpa, per la quale curava con circa 150 addetti i settori pulizia, biglietterie e call center. Il primo settore ad essere stato smantellato è stato quello delle pulizie, esternalizzate nel 2015, per cui da 150 lavoratori si è arrivati agli attuali 46. Troppi per la Tua che, avendo assorbito Arpa, ha preso in carico anche Sistema. Dopo un lungo e travagliato iter si è arrivati alla lettere di licenziamento partite ieri. La battaglia continua per riassorbire il personale nelle biglietterie di Tua. «Contiamo di poterne rioccupare almeno la metà», dice Luciano Lizzi, segretario regionale Faisa, «e comunque lotteremo per salvare il più possibile dei posti di lavoro. Per quanto riguarda gli altri c'è da sottolineare che non verranno abbandonati a loro stessi. Il decreto Madia prevede che i loro nomi andranno a finire su una piattaforma nazionale di lavoratori pubblici da cui attingere per eventuali assunzioni». «Questo epilogo si poteva evitare», aggiunge Giuseppe Lupo, segretario regionale Ugl trasporti, «sin da quando si è smantellato il settore pulizie, a quando non si è voluto accettare i contratti di solidarietà. E questo anche con la complicità di qualche sindacato. Avevamo proposto di tamponare la situazione aprendo altre biglietterie sul territorio. Ma anche questa opzione non è passata». I lavoratori chiedono «un incontro immediato entro il 25 aprile per valutare ogni possibile azione atta a scongiurare i licenziamenti». Se non ci sarà l'incontro i lavoratori annunciano «un'assemblea per deliberare tutte le forme di lotta da mettere in campo». Ai lavoratori arriva anche la solidarietà di Maurizio Acerbo (Potere al Popolo), «da utente del trasporto pubblico». «La cosa non stupisce», chiosa Acerbo, «visto i risultati ottenuti dal duo D'Alfonso-D'Alessandro che dopo aver inondato i cittadini di promesse ora sono fuggiti a Roma»

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