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Pescara, 24/11/2024
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Data: 20/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Ma è fronte unico contro l'aumento. Vacca: verificare i lavori. D'Alfonso: esposto all'Authority. Pagano: aprire un dossier

PESCARA Parlamentari, amministratori locali e autotrasportatori a confronto sul tema dell'aumento dei pedaggi. All'appuntamento, ieri a Pescara, hanno risposto i parlamentari appena eletti Luciano D'Alfonso, Camillo D'Alessandro, Stefania Pezzopane per il Pd, Gianluca Vacca, Andrea Colletti e Daniela Torto (M5s) e Nazario Pagano (Fi). Presenti, ancora, il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro e l'assessore al bilancio del Comune di Avezzano Felicia Mazzocchi. Per le associazioni promotrici c'erano Gabriele Sillari della Confartigianato; Claudio Donati e Roberto Di Berardino di Assotir; Mauro Concezzi, segretario nazionale della Cna-Fita; Graziano Di Costanzo, direttore regionale della Cna, che ha sottolineato da parte sua «il senso di responsabilità del mondo dell'autotrasporto, che ha rinunciato anche a manifestazioni eclatanti di protesta».
LE RICHIESTE. Riduzione selettiva degli aumenti dei pedaggi, pianificazione dei futuri aumenti, modifica delle norme che regolano il transito dei mezzi pesanti nei periodi di neve; attuazione degli interventi di messa in sicurezza e manutenzione di A24 e A25, sono i punti focali del documento illustrato dal presidente regionale della Fita Cna, Gianluca Carota, e dal segretario regionale del Fai, Carlo Antonetti. «L'attuale situazione delle infrastrutture che collegano Abruzzo e Lazio», dicono gli autotrasportatori, rende impossibile ai mezzi pesanti percorrere strade alternative».
LA DELIBERA CIPE. A rimettere in discussione i rapporti tra lo Stato e la società concessionaria, potrebbe essere una misteriosa delibera Cipe spuntata ieri, ma non ancora registrata e pubblicata, che ha a che fare con il nuovo Piano economico-finanziario e che suscitato non poche perplessità in Camillo D'Alessandro. «Laddove la società concessionaria», ha detto, «non dovesse accogliere il nuovo Pef, è previsto l'avvio della rescissione del contratto, ma il valore di subentro è altissimo e se si dovesse arrivare alla rottura, da un lato lo Stato si troverebbe a gestire un contenzioso enorme, dall'altro si troverebbe a dover gestire direttamente l'autostrada». L'ESPOSTO. Sulla vicenda aumenti, ha sottolineato il presidente D'Alfonso, la Regione ha presentato un esposto all'Authority dei trasporti. Nel complesso, ha detto, il limite è rappresentato dal numero dei passaggi giornalieri (solo 20mila), e dalla vetustà dell'infrastruttura. «Rischiamo una rigopianizzazione dell'autostrada», ha detto, «se non si fanno i lavori». Anche i sindaci, ai quali è stato negato l'accesso agli atti, promuoveranno un nuovo ricorso. IL DOSSIER. Per il senatore Pagano è necessario costruire un dossier con tutti i documenti del caso. «C'è bisogno delle carte», ha detto, «per individuare la strada più breve, la migliore, per interrompere questo processo inarrestabile degli aumenti». D'Alfonso si è detto pronto a mettere a disposizione il "suo" dossier, suscitando la replica di Vacca: «Ci fa piacere che D'Alfonso ne abbia uno», ha detto il pentastellato, «dal momento che ai sindaci i documenti sono stati negati».
LA SICUREZZA. Per la deputata Pezzopane servono maggiori investimenti sulla sicurezza. «Dal momento che il Pef è in discussione», ha detto, «bisogna trovare un modo di interagire. Servono più soldi, non per assecondare il concessionario, ma per garantire la sicurezza». LE MOZIONI. «Quello dei rincari sui pedaggi è un argomento che abbiamo affrontato in Parlamento più volte», ha detto Gianluca Vacca , «con una serie di interrogazioni e una lettera al Ministro, nonché vari emendamenti, al fine di chiarire le modalità di questi spropositati aumenti che incidono pesantemente sulla quotidianità dei pendolari, senza però aumentare nessun servizio. Le richieste poste dalle sigle dell'autotrasporto, quindi, non solo trovano il nostro appoggio ma rappresentano la prova che fin ora la nostra azione politica sul tema è stata coerente. Bisogna verificare l'operato del concessionario e se i lavori di manutenzione previsti sono stati regolarmente eseguiti, e in caso di eventuale inadempienza si dovrebbe prendere in considerazione la revoca della concessione, visto che l'interesse pubblico non viene praticamente mai tutelato». Carmela Grippa, portavoce M5S alla Camera e componente della commissione trasporti, ha assicura che seguirà il caso «con la massima attenzione».(a.bag.)

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