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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/04/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Bagarre pedaggi dai ricorsi ai diktat di legge

PESCARA - Tutti d'accordo sulla insostenibilità dei rincari automatici dei pedaggi autostradali: +12,89% dal 1. gennaio scorso sulla A24 e A25, che rendono la vita difficile soprattutto al settore degli autotrasporti e ai pendolari. Proposte diverse dalle associazioni di categoria e dai rappresentanti politici e istituzionali per venirne a capo, attraverso soluzioni che potrebbero essere tuttavia complementari ai fini del raggiungimento dello stesso obiettivo. Ieri nella sede della Cna Abruzzo le associazioni degli autotrasportatori (Assotir, Cna Fita, Confartigianato, Fai, Fiap, Sna Casartigiani) hanno presentato alcune proposte concrete nell'incontro con i parlamentari abruzzesi e gli amministratori dei Comuni, anche del Lazio, tartassati dagli aumenti tariffari. La prima è quella di procedere alla riduzione selettiva degli aumenti dei pedaggi autostradali tramite l'istituzione di una «zona disagiata», che preveda uno sconto-bonus a favore delle imprese di autotrasporto merci in conto terzi. L'altro tema affrontato è quello della sicurezza. Gianluca Carota, segretario regionale della Cna Fita, va sul concreto: «Sono un padroncino. Con il mio mezzo faccio tutti i giorni, da anni, la Pescara-Roma. Sino a pochi anni fa il costo era di 35 euro. Oggi ne spendo quasi 60 tra gasolio, autostrada e altri costi non più sostenibili. Ci sono pochissimi aree di sosta e per noi la sicurezza è importante». C'è anche il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, in rappresentanza del comitato degli 80 Comuni che dal gennaio scorso hanno avviato la protesta contro il caro pedaggi. Perché di mezzo c'è anche la vita dei molti pendolari della A24 e A25: «Porto la voce degli altri sindaci, nessuno ci ha dato una mano. Oggi siamo costretti a fare causa al ministero solo per vedere gli atti». Bastava chiedere, perché un minuto dopo spunta il senatore-governatore Luciano D'Alfonso con un faldone di carte: «Ho qui alcuni appunti sull'atto di convenzione, fornirò a tutti un dettagliato dossier». E cosa c'è scritto nel contratto stipulato nel 2011 tra il Mit e la società Strada dei parchi? D'Alfonso usa un esempio forte: «Rischiamo una rigopianizzazione dell'autostrada se non si procede con i lavori di messa in sicurezza. La terzietà del ministero è debole - ha aggiunto -, ecco perché la Regione ha inoltrato un esposto all'Autorità dei Trasporti. Gli aumenti dei pedaggi sono scritti qui e saranno automatici anche per i prossimi 11 anni se non si fa una legge che interviene modificando quel contratto tra il pubblico e il privato. Nel frattempo, per comprimere i pedaggi (non oltre il 2% l'anno) occorre che i canoni della concessionaria tornino in Abruzzo, e non nella fiscalità generale, sotto forma di compensazione delle tariffe». D'Alfonso sottolinea anche l'inconsistenza del traffico delle autostrade abruzzesi: «Ventimila passaggi al giorno, molto meno di quelli che interessano l'Asse attrezzato Pescara-Chieti». Gli altri parlamentari: Stefania Pezzopane e Camillo D'Alessandro (Pd), Nazario Pagano (Forza Italia), Andrea Colletti, Gianluca Vacca e Daniela Torto, del M5S, fanno capire che la situazione di stand by della politica nazionale non aiuta: «Aspettiamo un Governo più trasparente di quelli avuti sin qui» incalza Colletti

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