SULMONA È una vera e propria chiamata "alle armi" quella che è arrivata da più parti alla vigilia della manifestazione "No hub del gas", in programma oggi. Il conto alla rovescia è finito e la città è pronta ad accogliere i circa seimila manifestanti, e forse più, previsti dagli organizzatori e cioè dal coordinamento "No hub del gas Abruzzo". Ma continuano ad arrivare appelli alla partecipazione. Tra questi anche quello del sindaco Annamaria Casini, che annuncia l'adesione di più di 50 amministratori del territorio. «Abbiamo ricevuto l'adesione di una cinquantina di sindaci e amministratori», spiega la Casini. «Questa è una battaglia di tutti a difesa del nostro territorio e del nostro futuro. Continueremo ad opporci al progetto della Snam in tutte le sedi, nonostante le accelerazioni impresse dal governo. Non ci ha convinto la Snam, che continua a sminuire la problematica portando comunque avanti il suo programma volto a costruire opere dannose per il territorio contro la volontà di istituzioni e cittadini continuamente e ripetutamente ribadita in questi anni con tutti gli strumenti a disposizione. Tutti insieme manifesteremo con l'orgoglio di una città e di un Centro Abruzzo che vogliono far sentire forte la propria voce, non arretrando di un millimetro nella battaglia che, su tutti i fronti, si sta combattendo da tempo. Ringrazio i comitati cittadini e tutti coloro che si stanno impegnando al massimo nell'organizzazione della manifestazione». Si unisce all'appello il presidente del consiglio comunale Katia Di Marzio, che estende l'invito a partecipare a tutti i colleghi consiglieri. Scenderanno in piazza anche i rappresentanti della Uil e del Coisp, assieme alle oltre 300 tra associazioni, organizzazioni, comitati, partiti e gruppi politici, collettivi e coordinamenti, che hanno già annunciato la loro adesione. Tra loro ci sarà anche il vescovo della diocesi di Sulmona-Valva, monsignor Michele Fusco. In più, nove associazioni (Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Marevivo, Federazione Pro Natura, Fai, Club alpino italiano-tutela ambiente montano, Mountain wilderness e Ambiente e/è Vita) hanno inviato una lettera ai parlamentari del territorio per chiedere lo stop all'iter per la realizzazione della centrale, autorizzata lo scorso 22 dicembre dal governo uscente. «Sette senatori e 14 deputati eletti in Abruzzo rappresentano la nazione ed esercitano le funzioni senza vincolo di mandato», precisano, «dovendo difendere i cittadini del territorio che rappresentano. Tali opere, in zona sismica 1, fortemente contrastate dalle istituzioni abruzzesi a ogni livello e dai cittadini tutti, non possono in alcun modo essere considerate di ordinaria amministrazione, unica tipologia di provvedimenti che l'attuale governo dimissionario è autorizzato a trattare». I promotori dell'iniziativa replicano anche alle rassicurazioni della Snam sulle emissioni in atmosfera, su cui i medici cattolici hanno tracciato un quadro molto critico in merito ai rischi per la salute. «Sulle emissioni di polveri dalla centrale, la Snam prende un clamoroso abbaglio perché a smentirla sono montagne di articoli scientifici», avvertono. «Stupisce, o forse no, che la Snam non dica tutto ciò che andrebbe detto su quest'opera».