Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/07/2024
Visitatore n. 738.560



Data: 22/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative - Cavallari lancia la sua campagna «Sono il candidato tra la gente». Presenta la lista di «persone pulite» e illustra il programma: partiamo dal risanamento del Comune

TERAMO «Sono una persona della gente e tra la gente». Si presenta così, svincolato da etichette di partito e dalle logiche di schieramento, il candidato sindaco Giovanni Cavallari. Al suo fianco ci sono Mauro Marchese, Alessandra Ferri, Cristina De Dominicis e Miriam Tullii, aspiranti consiglieri della lista che lo sostiene, "Bella Teramo", nel cui simbolo campeggiano i resti del teatro romano e i colori della città, a rappresentare quelle «persone pulite, competenti e finora mai impegnate in politica», insieme alle quali è pronto ad affrontare la sfida delle urne. C'è, comunque, anche l'appoggio di alcune forze politiche. «Dichiarazioni sono arrivate da Civica popolare di Tancredi, dal partito socialista», fa sapere il candidato, «speriamo che non siano le ultime, continuiamo a lavorare per una sintesi ma altrimenti andremo avanti da soli».Il Pd continua a sperare nella riapertura delle primarie o comunque in una consultazione tra lui e Gianguido D'Alberto che ricompatti il centrosinistra. Per continuare il pressing su Cavallari nel dehors del Monblanc Cafè, scelto come sfondo della presentazione, s'intrattiene il segretario provinciale Dem Gabriele Minosse. «Sono stato invitato», precisa, «D'Alberto non l'ha fatto». Il dirigente è convinto che in extremis le primarie si faranno, nonostante Cavallari si mostri per nulla intenzionato a rimuovere il veto posto nei giorni scorsi quando ormai sembrava tutto pronto. «Ho aspettato due mesi, sono stato disponibile al confronto anche con chi, come il rettore, aveva un consenso di partenza migliore del mio», spiega, «a 15 giorni dalla chiusura delle liste, quando bisogna lavorare sul campo, c'è stata un'inversione di tendenza più strumentale che fattiva». Il riferimento è a D'Alberto che ha aperto alle primarie dopo una lunga riflessione e con molte perplessità. «Non abbiamo chiuso le porte a nessuno», tiene a precisare Cavallari, «siamo pronti ad accogliere una proposta unitaria, ma questa volontà deve essere di tutti, non di una sola parte». Per il momento il candidato prosegue il percorso avviato con "Bella Teramo", che per lui evoca anche il "Bella ciao" dei partigiani. «Sono stato messo alla prova nei mesi e negli anni scorsi», osserva, «ma insieme abbiamo resistito e ora andiamo avanti». Cavallari ricorda la sua uscita di scena quattro anni fa, quando il Pd lo aveva già indicato come candidato sindaco. «Sono sceso dal carro dei vincitori, con il partito al 40%, ritenendo finito il mio impegno», chiarisce, «ma gli stessi amici mi hanno chiesto di riprenderlo». Il candidato è pronto a battersi contro chi sostiene che Teramo è brutta e invivibile. «Bisogna pensare positivo», insiste e lancia un'altra frecciata ai civici di D'Alberto «la nostra città è un'altra cosa, non come la descrivono certi filmati». Nel mirino finiscono anche i Cinque Stelle per il loro programma da città scandinava, ma le questioni da risolvere comunque non mancano e Cavallari illustra alla folta platea di sostenitori alcuni «accenni programmatici». A cominciare dal «risanamento del Comune che negli anni passati è stato vittima della malagestione». Il riallineamento dei conti e l'abbattimento del debito sono le premesse necessarie per il miglioramento dei servizi senza incidere sulle tasse. «Vogliamo riportare l'amministrazione al centro della comunità», annuncia il candidato, puntando su una trasparenza non come solo mero adempimento amministrativo, controllando la regolarità di appalti e lavori pubblici, per evitare «situazioni tragicomiche» come la riqualificazione di corso San Giorgio, e garantendo la sicurezza delle scuole.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it