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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Alla stazione di Porta Nuova il terminal bus. Il consiglio approva una mozione per realizzare un capolinea dei pullman per Roma, Bari e Napoli

PESCARA Nel prossimo futuro, davanti alla stazione di Porta Nuova, potrebbe sorgere un capolinea per alcuni degli autobus che ora sostano davanti allo scalo ferroviario di Pescara centrale. Tutto dipende da quello che accadrà alla mozione approvata ieri a larga maggioranza dal consiglio comunale. Mozione che invita il sindaco e la giunta «a promuovere tutte le iniziative idonee affinché si istituisca un secondo terminal bus per i passeggeri in piazza Berlinguer, antistante la stazione ferroviaria di Pescara Porta Nuova».La mozione è stata firmata dai consiglieri Gabriella Lola Berardi, Adamo Scurti e Riccardo Padovano. «Quotidianamente a Pescara», spiegano i tre consiglieri nel provvedimento, «un gran numero di passeggeri usufruisce delle corse per Roma, Bari e Napoli, riversandosi al punto di raccolta situato nel piazzale antistante la stazione centrale». «La necessità di raggiungere questo luogo», fanno presente, «costringe i viaggiatori a dover percorrere il centro nevralgico della città, aggravando ulteriormente la situazione del traffico e la concentrazione di gas nocivi alla salute emessi dalle auto che si riversano nel piccolo quadrilatero in cui sostano gli autobus da e per le tre destinazioni».Da qui, la richiesta di spostare i pullman per Roma, Napoli e Bari davanti alla stazione di Porta Nuova, «visto che è interesse di questa amministrazione promuovere una maggiore fluidità ed efficienza del servizio» di trasporto pubblico. Secondo la Berardi, Scurti e Padovano, lo spostamento di una parte del terminal «comporterebbe notevoli vantaggi: raggiungere il punto di raccolta più facilmente per tutti coloro che provengono da Pescara sud; evitare che un gran numero di auto si riversi in centro; servire l'area interessata dal polo universitario, polo giudiziario e polo sportivo. Inoltre rivitalizzerebbe la zona, oggi alquanto deserta».

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