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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/04/2018
Testata giornalistica: Mapero'
Vogliamo i commissari

Lui è un senatore non più presidente, lei una sottosegretaria non più senatrice e tra poco manco più sottosegretaria: ma insieme, nelle ore prima dello sfratto, hanno approfittato per nominare l’ennesimo commissario dell’Aric.

Veloce, velocissimo come un cambio d’abito. E’ un armadio pieno zeppo di commissari, quello dell’Aric: dal giorno del suo insediamento Luciano D’Alfonso ne ha cambiati almeno cinque. E così a distanza di un mese dalla nomina di Carlo Montanino che ha preso il posto di Paolo Menduni che a sua volta aveva sostituito Andrea Grilli che a sua volta si era insediato dopo un concorso faticoso e ripensato, ecco che ieri il presidente-senatore nomina con decreto un altro commissario, che andrà a sostituire il direttore generale Sandro Di Minco, che si è dimesso un mese fa. Quindi l’Aric/Arit avrà adesso due commissari: la new entry è stata pescata dalla golden share della ex sottosegretaria Federica Chiavaroli, è Fabio Adezio, sindaco di Miglianico e informatico.

Grazie a questo ennesimo colpo di coda del presidente D’Alfonso, che si sarebbe già dovuto dimettere e certo non avrebbe il potere di firmare decreti, si blinda un’altra società con nomine last-minute. Il ricorso al commissario (e non a un nuovo direttore generale), motivato da “gravi disfunzioni amministrative”, garantisce la velocità di nomina e anche la scelta dell’uomo di fiducia, altrimenti la Regione avrebbe dovuto fare un concorso.

Di fatto Montanino dovrebbe occuparsi soltanto del nuovo soggetto aggregatore. Per nominarlo, Dalfy fece ricorso a una modifica statutaria, che ha assegnato al presidente di Regione la scelta del commissario (che altrimenti sarebbe toccata alla stessa società). In pratica, con un emendamento di fine anno, confidando nella distrazione natalizia, nei panettoni e nello stress da regali, il 21 dicembre scorso la Regione ha approvato la nomina del secondo commissario dell’Aric nel giro di pochi mesi, mettendo il cappello sulla centrale unica degli appalti. Nomina anche in quel caso fatta scavalcando giunta e consiglio regionale. Ieri la replica, con la nomina di Adezio.

ps: Una vergogna. Ma non sarà neppure l’ultima: entro il 30 aprile, e quindi quattro giorni dopo che si riunirà la giunta per le elezioni per dichiarare la sua incompatibilità, Dalfy nominerà pure il nuovo presidente della Saga. Della serie: sotto a chi tocca.

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