TARANTA PELIGNA Onore, orgoglio e soddisfazione sono le parole che risuonano più spesso nelle dichiarazioni dei sindaci di Taranta e Casoli, Marcello Di Martino e Massimo Tiberini, nella faticosa preparazione per l'arrivo del Presidente Sergio Mattarella, stamattina nei loro paesi. Continue riunioni per Di Martino, e pulizie a non finire al Sacrario di guerra della Brigata Maiella, per accogliere il presidente. Tiberini appare visibilmente provato nell'organizzazione del benvenuto, con il suo paese bardato di tricolori dal Castello al cinema-teatro, dove tutti vorrebbero entrare stamattina, ma i posti sono limitati e le poltroncine d'onore riservate a quattro patrioti combattenti che conservano ancora i ricordi di quei due anni lontanissimi: Antonio Rullo di Guardiagrele, Arnaldo Ettorre dell'Aquila, Raffaele Di Pietro di Pacentro e Vincenzo Conicella di Torricella Peligna. Conicella, classe 1924, vive serenamente e allegramente nella Residenza Anziani "Il Camerlengo" di Fara S. Martino, da cui partono i suoi ricordi iniziando da un incontro fortuito a Casoli con un inglese che dispensava il sale per gli sfollati. Conobbe Lionel Wigram, che «mi voleva bene», dice, « e mi teneva sempre vicino a sé». Però a Pizzoferrato, in quel tragico mattino del 3 febbraio 1944, Wigram lo allontanò prima di dirigersi verso il cancello di Villa Casati, dove fu fulminato da una mitragliata tedesca. Dopo lo sbandamento Conicella riprese la militanza nella Brigata Maiella fino a Bologna e Brisighella. Non sa cosa chiedere stamattina al Presidente, è rimasto solo, vedovo da alcuni anni e senza figli. Vorrebbe però parlare e raccontare la sua lunga vita, in forma un po' confusa, dalle miniere del Belgio nel dopoguerra fino al ritorno a Torricella e la semplice vita da pensionato con la moglie Modesta, scomparsa quattordici anni fa. A Taranta tutto è pronto. Di Martino raccoglie i fili di questo inaspettato arrivo di Mattarella dovuto, tra l'altro, alla spinta dell'Anpi nazionale, soprattutto da parte della nuova presidente Carla Nespolo, arrivata da queste parti lo scorso fine gennaio per inaugurare a Casoli la Piazza della Memoria, con la lapide che riporta i cento e più internati del campo di concentramento di Palazzo Tilli. Ma il Sacrario è il Sacrario, e qui riposano, contrariamente a quanto è stato detto finora, nove patrioti della Maiella morti in combattimento. Di Martino e il suo vice Filippo De Marco alzano lo sguardo verso il vallone del Cavallone, e forse sperano che stamattina le due aquile che nidificano su una di quelle pareti facciano un volo a sorpresa sul piccolo corteo presidenziale, accompagnando il picchetto d'onore e le note del "Silenzio". Il sindaco Tiberini, sopraffatto dagli impegni, fa un parallelo tra Carlo Azeglio Ciampi e Sergio Mattarella. «Anche Ciampi venne a Casoli nel 1943 seguendo il corso dell'Aventino», dice, «dopo aver valicato Guado di Coccia e attraversato Taranta. Raggiunse il castello, quartier generale degli inglesi, e qui si riposò prima di proseguire per il Sud. Da oggi possiamo dire che Casoli è il paese di due Presidenti della Repubblica». Ancora orgoglio, lo stesso di Antonella Allegrino, che parla anche di «privilegio», Allegrino pochi anni fa acquistò il settecentesco Palazzo Tilli, restaurandolo e aprendolo al pubblico. Nelle cantine e nella dependance di questo edificio vennero internati un centinaio di ebrei e slavi dal 1940 al 1944 (una decina di israeliti finirono nei campi di sterminio), e da qualche mese la loro memoria rivive nel sito capocasoli.org organizzato dal giovane ricercatore Giuseppe Lorentini. Il Presidente farà una brevissima visita alle cantine e ad alcuni ambienti del palazzo, sulle cui pareti si notano ancora scritte inglesi "di servizio" per chi vi stazionava. Ma la vista migliore si ha dal castello, che sovrasta Casoli guardando la Maiella ad ovest, la vallata del Sangro-Aventino a nord e i paesi distrutti dalla guerra a sud. Stamattina la passeggiata di Mattarella per Casoli e la cerimonia nel cinema-teatro saranno in diretta televisiva su RAI 1. Nessuna diretta, invece, per il pranzo al "Pagano" di Palombaro che per il Presidente (se avrà il tempo di fermarsi), l'on. Mara Carfagna, l'ex-senatore Franco Marini ed una ventina di altri ospiti, tra i quali il sindaco Consuelo Di Martino, ha preparato un menù speciale a base di prodotti tipici locali: antipasti di primo sale di capra, salsicciotti al vino cotto e le famose "vrache di mulo" che ricordano le imbracature che reggevano la sella dei muli. Qui finisce la giornata del Presidente, ma altre manifestazioni ricorrono nel pomeriggio a Torricella e Gessopalena con un concerto serale nel teatro Finamore del clarinettista Calogero Palermo.
La visita nei luoghi della memoria. Dal Sacrario e Palazzo Tilli, al castello e Sant'Agata di Gessopalena
CASOLI Il Sacrario di Taranta e il Palazzo Tilli di Casoli sono i luoghi della memoria più trafficati in questi giorni, passando anche per il castello. Il Sacrario venne inaugurato il 16 maggio 1976, dopo una lunga e complicata gestazione partita da un'idea di Ettore Troilo, fondatore e comandante della Brigata Maiella, che però non fece in tempo a vederlo. Toccò al suo vice-comandante Domenico Troilo tagliare il nastro tricolore e visitare per primo il piccolo ambiente del Sacrario, dove si riuscì a sistemate i resti di soli nove patrioti - su cinquantaquattro - morti in combattimento. Il Palazzo Tilli a Casoli, distante poche decine di metri dal castello, è visitabile oggi grazie ad un accorto restauro fatto eseguire dalla nuova proprietaria Antonella Allegrino. Nelle cantine di questo edificio furono alloggiati una cinquantina di ebrei di origine polacca e tedesca, residenti però quasi tutti a Trieste, che poi vennero spostati nella vicina dependance, e sostituiti gradualmente da prigionieri slavi. Nel castello c'è una sala dedicata al maggiore inglese Lionel Wigram. Si possono osservare alcune foto di questo sfortunato ed eroico ufficiale e di altri militari britannici passati per Casoli nel 1943/'44 grazie ad una ricerca effettuata un paio di anni fa negli archivi militari inglesi da Francesco Di Cintio, coadiuvato da Andrea Di Marco, Martina Mancinelli, Giampaolo Zagani e altri. Un altro luogo della memoria è a Sant'Agata di Gessopalena, teatro del massacro di una quarantina di sfollati di Torricella, e che oggi pomeriggio saranno ricordati in una lunga marcia da Torricella al paese Vecchio di Gessopalena, anch'esso distrutto dai tedeschi in ritirata.