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Pescara, 24/11/2024
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Data: 25/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
De Angelis trema, la crisi si fa profonda. I 4 consiglieri ribelli disertano l'aula e spingono per gli assessorati. Il sindaco: «Prevale la politica becera da bar e dei posti»

AVEZZANO Niente cambiali in bianco: i 4 ribelli di Responsabilità civica scelgono l'Aventino e disertano il consiglio comunale con all'ordine del giorno la sfiducia alla presidente Iride Cosimati. La seduta salta, anche per l'assenza strategica della coalizione Di Pangrazio e del grillino Francesco Eligi. Il sindaco, Gabriele De Angelis, cerca di far finta di niente ma guarda verso il campo avversario nella speranza di nuovi salti della quaglia. «C'erano interventi importanti in agenda», ha scandito De Angelis, al termine della conta che ha registrato 9 consiglieri presenti su 25, con il conseguente rinvio della sfiducia alla Cosimati, della contestata variazione di bilancio da 1 milione 350mila euro e del debutto del nuovo consigliere Marco Natale.«Avevo fatto appello al senso di responsabilità, ma ha prevalso la politica becera da bar e dei posti», ha sottolineato il sindaco, «non entro nel merito sui 4 assenti della maggioranza, lo farò in altre sedi. Non è un problema, al momento. Sabato riconvocheremo la seduta e cercherò maggioranza in consiglio comunale dove ci sono persone pronte a governare». Muro contro muro, quindi, con i quattro malpancisti Alessandro Pierleoni, Donato Aratari, Mariantonietta Dominici e Vincenzo Ridolfi. Neanche la notte ha portato cambiamenti e di buon mattino, a Palazzo di città, è arrivata la doccia gelata: una nota dei dissidenti che annunciava la non partecipazione al voto, condita da una richiesta perentoria: «Chiediamo al sindaco di attivarsi, fin da domani (oggi per chi legge), per fare proprie le istanze rappresentate dal neonato gruppo e concretizzarle in atti politici».I quattro, quindi, hanno rovesciato il tavolo. «La sentenza del Consiglio di Stato ha prodotto uno stallo amministrativo molto dannoso per la città», hanno affermato, «poiché la totale mancanza del lavoro delle commissioni ha impedito la partecipazione dei consiglieri alle scelte fin qui operate». Un'accusa neanche tanto velata a sindaco e presidente. «Il tempo per ripristinare i principi di rappresentanza e di partecipazione all'attività amministrativa», hanno avvisato, «non è sufficiente a garantire un confronto sereno, costruttivo e lontano dai clamori mediatici. Non potendo votare atti e documenti non condivisi preventivamente non parteciperemo ai lavori dell'assemblea. In tal modo, vogliamo fornire al sindaco una nuova opportunità di riflessione che porti la maggioranza ad attivare un'azione politica vigorosa e compatta che abbia come unico scopo il benessere dei cittadini di Avezzano». Insomma, niente sconti, né dilazioni: per scendere dall'Aventino il gruppo di Responsabilità civica pretende di incassare subito i due assessorati e il ridimensionamento di Udc e Lega. Affronto non digeribile per il primo cittadino che, dopo una telefonata al vetriolo con il neo capogruppo Pierleoni, alla chiusura del consiglio senza numeri, è pronto a voltarsi altrove se non si troveranno soluzioni con i quattro. I suoi fedelissimi escludono dimissioni. Intanto, contro Vincenzo Ridolfi e il suo addio a Forza Italia tuona Aureliano Giffi, coordinatore cittadino del partito: «Ridolfi, nel tentativo di giustificare il suo addio a Forza Italia, nella vana e artificiosa ricerca di dare una qualche valenza politica a un obiettivo molto più modesto, riottenere un posto in giunta o, per essere più precisi, un assessorato ad personam. Lo hanno capito pure le pietre che non stiamo vivendo una crisi politica ma una crisi di poltrone. Come Forza Italia siamo dispiaciuti e ci vergogniamo di quanto sta accadendo».

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