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Data: 27/04/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Autista di bus morto, oggi l'addio. Ortona. Emersi dall'autopsia problemi cardiaci per D'Anteo: si rafforza l'ipotesi del malore prima dello schianto

ORTONA Un gravissimo trauma cranico è stato fatale a Carlo D'Anteo, l'ortonese di 44 anni deceduto una settimana fa dopo un incidente stradale avvenuto sulla strada provinciale 538 Marrucina. Ieri mattina il medico legale Pietro Falco ha effettuato l'autopsia sul corpo dell'autista della ditta Napoleone che si è ribaltato con un pulmino ad Orsogna, nelle vicinanze del campo sportivo, dopo essersi schiantato contro una pianta su un tratto rettilineo.Si trattava di un esame particolarmente atteso, perché avrebbe potuto dare delle delucidazioni sulle cause dell'incidente per il quale è indagata per omicidio colposo Maria Rita Napoleone, 68 anni, responsabile dell'omonima ditta di trasporti. Un atto dovuto per svolgere gli accertamenti del caso. Per chiarire se alla base dell'incidente ci sia stato un malore accusato dal conducente del mezzo o se le cause siano da ricercare altrove, servirà ad ogni modo altro tempo, necessario per completare gli esami medici. È comunque emerso che D'Anteo fosse un soggetto cardiopatico: un dettaglio che potrebbe rafforzare la pista di un possibile mancamento mentre era alla guida del mini bus per il trasporto pubblico locale, che da Guardiagrele viaggiava verso Ortona. Si tratta però, per il momento, ancora di un'ipotesi tutta da accertare. D'altronde l'autista, prima di mettersi alla guida del mezzo, non avrebbe mostrato strani segnali in grado di far pensare a una condizione non ottimale di salute. Almeno questo è quanto riferito sul luogo della tragedia dai suoi colleghi, che lo stavano seguendo a breve distanza su un secondo veicolo. Le indagini entreranno nel vivo in questi giorni e saranno tese anche a dare delle risposte a nuovi quesiti in base a quello che è emerso. Per esempio D'Anteo era a conoscenza dei suoi problemi cardiaci? E la ditta per cui lavorava lo sapeva? L'autista poteva svolgere quel lavoro nonostante la cardiopatia? Ma l'interrogativo principe della vicenda rimane comunque uno: perché l'ortonese, 44 anni ancora da compiere, sposato e con due figli, ha perso il controllo del veicolo su un tratto in rettilineo? Perché quel bus è andato a sbattere contro una pianta sul ciglio della carreggiata, finendo per ribaltarsi su un fianco nel mezzo della strada? Arriverà il momento delle risposte ma intanto oggi è il giorno del dolore. Ortona dà l'addio all'autista, la comunità si stringe nel lutto che ha colpito una città intera. Alle 15,30 nella chiesa di Villa Grande si tengono i funerali del quarantaquattrenne. La moglie Daniela, i figli, i familiari, gli amici ed i colleghi di lavoro lo saluteranno per l'ultima volta, dopo una settimana esatta da quella tragedia avvenuta sulla Marrucina. Ancora sconvolti ed increduli parteciperanno alla cerimonia funebre di un marito, di un padre, di un amico esemplare.

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