Una petizione popolare, con l'obiettivo di raccogliere 20 mila firme, per sollecitare la Regione Abruzzo e le direzioni generali delle quattro Asl regionali ad intervenire per eliminare in tempi certi il superticket sanitario di 10 euro, definire un piano operativo per la riduzione delle liste d'attesa, approvare entro il 2018 un piano d'investimenti per potenziare la medicina territoriale e domiciliare e puntare sulla medicina di genere che guardi alle specifiche esigenze femminili. L'hanno promossa ieri unitariamente i sindacati Cgil, Cisl e Uil, allestendo un presidio all'esterno del Cup dell'ospedale civile di Pescara: «Per quanto riguarda il superticket - sottolinea Luca Ondifero, segretario provinciale della Cgil - altre Regioni l'hanno già abrogato e da quanto la politica ci dice, la Regione Abruzzo è uscita dalla crisi nel settore. Quindi, per coerenza, dovrebbe fare lo stesso».
LUNGHE ATTESE
Ma uno dei temi più sentiti è sicuramente quello delle liste d'attesa troppo lunghe per accedere a visite ed esami specialistici: «Sono tempi irricevibili - denuncia ancora Ondifero, affiancato da Luca Piersante segretario provinciale della Uil -, poi accade che i cittadini non si curano più o si curano meno, essendo costretti a recarsi presso le strutture sanitarie private a pagamento. Così viene meno il principio dell'universalità della salute».
IL MANAGER
Ma su questo aspetto il direttore generale della Asl di Pescara Armando Mancini, ha annunciato un'importante novità: «Le prestazioni si dividono in tre categorie - replica il manager -, quelle urgenti da erogare in 48 ore, quelle differibili da eseguire in 10 giorni e quelle programmate da erogare in 180 giorni. Con le prime due non sforiamo i limiti di tempo. Il problema è sulle prestazioni programmate, ma le quattro Asl, con la regia dell'Assessorato regionale alla Sanità, stanno per varare un piano straordinario, che si avvale dell'incremento di prestazioni interne e dei centri convenzionati, per rientrare nei 180 giorni».
ORGANICO RIDOTTO
C'è poi il tema scottante della riduzione di personale: «L'ospedale di Pescara - rilancia Umberto Coccia, segretario provinciale della Cisl - da parecchi anni ha subito un forte decremento, non riuscendo a rispondere alla domanda crescente di assistenza». Mancini rassicura: «La cura dimagrante è finita e possiamo ricominciare a mangiare - annuncia il direttore generale della Asl -. Col piano di rientro, durante la crisi, abbiamo dovuto dimezzare il personale, ma ora che abbiamo raggiunto il peso-forma, entro l'anno assumeremo già 50 infermieri e 12 anestesisti». Infine la mancata apertura del nuovo Distretto sanitario a Montesilvano: «La stazione appaltante - conclude Armando Mancini - ovvero il Comune, sta rifacendo l'impermeabilizzazione che non aveva funzionato. Ultimate positivamente le prove di carico con l'acqua, procederemo con l'apertura».