TERAMO Centrodestra teramano al voto diviso in due, ma non in tre. Perché la Lega, salvo sorprese dell'ultima ora, non andrà da sola ma convergerà su Morra. Lo scenario d'area sarà dunque questo: i partiti tradizionali e un pezzo di civismo da una parte, un altro pezzo di civismo storicamente legato al "Modello Teramo", ma ora portabandiera della discontinuità da esso, dall'altra. La certezza potrebbe arrivare oggi, sempre che la Lega ufficializzi la propria posizione. Di sicuro stamattina i gruppi Al centro per Teramo e Azione Politica renderanno noto il loro candidato sindaco, che - così ritengono tutti - dovrebbe essere Mauro Di Dalmazio, il loro uomo più rappresentativo.
TERAMO E SILVI. La Lega ha rischiato di slegarsi. Fino a tarda sera, ieri, è stato scontro aperto nel partito tra chi ritiene giusto convergere su Giandonato Morra, il candidato degli altri partiti della coalizione nazionale, chi propende invece per una convergenza su Di Dalmazio e chi preferirebbe la corsa solitaria. Chi ha vinto la guerra fratricida? Le voci di corridoio dicono che si va verso un percorso di responsabilità e di unità della coalizione. Per sbloccare la situazione sarebbe stato determinante un passaggio con Forza Italia. Che, a quanto pare, è disposta a convergere su Andrea Scordella, candidato sindaco di Silvi indicato dalla Lega. Oggi la dirigenza regionale di Forza Italia dovrebbe esprimersi pro Scordella e forse, chissà, sapremo.
CARTA BIANCA. Fino a quando i vertici regionali e provinciali del partito di Salvini hanno cominciato la riunione serale con il coordinatore cittadino Roberto Canzio e il suo gruppo, l'unica novità - venuta fuori rigorosamente da indiscrezioni - era che i vertici nazionali, nel primo pomeriggio a Roma, avevano dato a Giuseppe Bellachioma, deputato e coordinatore regionale della Lega, «carta bianca su Teramo». Il motivo è facilmente comprensibile: se i dirigenti del partito e in particolare quello provinciale Piero Fioretti già da qualche settimana erano contro la convergenza su Morra, questa è invece sempre stata l'opzione numero uno per Canzio. Che, al di là del ruolo di coordinatore cittadino, è colui il quale sta formando la lista della Lega, oltre a portare in dote il proprio pacchetto di voti. Traduzione: se la Lega non converge su Morra e Canzio in disaccordo con questa scelta molla la baracca, il partito si ritrova senza uomini a sufficienza per fare una lista propria. Non sarebbe il massimo, dopo aver tanto rivendicato sui tavoli nazionali e regionali.
MORRA NON MOLLA. Nella trasmissione "45 J...iri", andata in onda ieri sera su Super J, Giandonato Morra ha parlato della Teramo passata, presente e futura («Sono nato a Cerignola, è vero, ma vivo qui da quarant'anni. Sono teramano») e della propria discesa in campo. Sulle divisioni dell'area politica a cui appartiene, Morra ha espresso l'intenzione di non mollare e di esperire ogni possibile tentativo per ricucirle. «Io», ha detto, «lavoro fino al 9 maggio per mettere insieme un centrodestra il più possibile compatto e allargato all'area civica, poi andrò per la mia strada. La Lega? Se aderiscono alla mia candidatura sarò contento, se non aderiscono sarò dispiaciuto a livello politico mentre per quanto riguarda Mauro Di Dalmazio e Rudy Di Stefano mi dispiace più a livello umano».
ABRUZZO CIVICO. Il gruppo che fa riferimento all'ex deputato Giulio Sottanelli non parteciperà alle comunali con il proprio simbolo, e lo ufficializzerà molto presto, ma nell'ambiente politico cittadino è dato per certo che sosterrà comunque la candidatura di Morra mettendo alcuni candidati in una delle liste a suo sostegno.