PESCARA Un pronto soccorso in ogni distretto sanitario per abbattere le liste di attesa che superano anche i 300 giorni; l'abolizione del superticket da 10 euro; l'applicazione della medicina di genere, ovvero la distinzione delle cure tra uomini e donne con la formazione dei medici di base. E, non ultimo, che l'ospedale di Pescara sia « individuato come Dea di II livello per le funzioni di alta qualificazione dei servizi offerti che ne fanno il primo presidio ospedaliero della Regione Abruzzo». Sono le richieste avanzate all'assessorato alla Sanità e alle istituzioni regionali, dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e sindacati dei pensionati SpiCgil, Fnp Cisl, Uil pensionati, Auser, durante il presidio di ieri mattina vicino al Cup dell'ospedale di Pescara per promuovere una petizione popolare «da consegnare ai vertici regionali durante una manifestazione di protesta in viale Bovio» prevista prossimamente.
DOVE FIRMARE. Quattrocento le firme raccolte nella sola mattinata, ma l'iniziativa proseguirà il 4 maggio in piazza Diaz a Montesilvano, e nelle prossime settimane a Penne e Popoli e nelle locali sedi sindacali. I rappresentanti delle varie sigle hanno focalizzato l'attenzione sugli «scarsi finanziamenti al personale che arrivano alla Asl pescarese: oltre 167 mila euro su quasi 322 mila abitanti rispetto ai 238 mila della Asl di Chieti, con 390 mila abitanti, 168 mila di Teramo con 310 mila abitanti e 192 mila all'Aquila che conta oltre 303 mila residenti». Erano presenti Luca Ondifero, Cgil; Umberto Coccia, Cisl; Paolo Castellucci, Cesarina Bavecchi, Norina Mercuri, Franca Canale, Loredana Piselli (Spi Cgil); Luca Piersante, Rosa Toritto, Anna Castiglione, Emilia Renzetti, Alessandra Di Simone (Uil); Agostino Di Giovanni, Federazione Pensionati; Michele Di Marco (Uil pensionati); Silvana Di Meco, (Auser) .
MANCA IL PERSONALE. Personale medico e infermieristico che scarseggia in tutti i reparti ospedalieri delle varie Asl. A Pescara «meno di 40 infermieri al pronto soccorso che effettua il maggior numero di prestazioni nel centro Italia, dopo il policlinico di Roma, e oltre 100 mila accessi l'anno». I medici sono 20, ma la Asl sta predisponendo il potenziamento degli organici con l'avvio del nuovo pronto soccorso, a fine anno. «Nelle Asl abruzzesi», spiegano i delegati, «il rapporto tra personale e paziente è di 1 a 11, mentre dovrebbe essere di 1 a 6 con un conseguente indice di mortalità, in generale, del 20 percento».
LISTE DI ATTESA. «Quattrocento giorni per una visita neurologica, 396 per Tac e addome, 311 giorni per una visita endocrinologica, 262 per una pneumologica, contro i 180 regolamentari. Le conseguenze sono la rinunce alle cure per il 25 percento e il ricorso alle strutture private». I pronto soccorso, inoltre, secondo i sindacati, devono essere nei distretti. «Bisogna permettere all'utenza di andarci anche in caso di urgenza, non solo su prenotazione».
VIA IL SUPERTICKET.«Era stato introdotto dal piano di rientro sanitario, ne chiediamo l'abolizione perché siamo usciti dal commissariamento. O forse no»?