Una candidatura di coerenza. Così Mauro Di Dalmazio, ex assessore comunale e regionale, leader della civica Al Centro per Teramo, ha definito la sua scelta di scendere in campo. È lui il candidato sindaco che sarà appoggiato, oltre che dalla sua civica, anche da Azione politica, che fa capo a Rudy Di Stefano. Ieri la presentazione ufficiale all'Hotel Abruzzi, tra il pubblico molti volti noti, come l'ex assessore Giorgio Di Giovangiacomo, Guido Campana, Enrico Mazzarelli, Silvio Antonini, Graziano Ciapanna, Rudy Di Stefano e molte new entry.
Di Dalmazio però ha scelto però di parlare da solo: «Mi candido per portare avanti questo progetto civico, per restituire a Teramo quel poco del tanto che mi ha dato come uomo, come persona e come politico: ci metto la faccia». Di Dalmazio si è detto consapevole del costo che potrà avere la sua coerenza. «Comporta anche il rischio di rimanere soli. Presuppone la libertà, il coraggio per poter andare avanti senza padrini e padroni e affermare principi e valori in cui si crede». L'ex assessore della Giunta Chiodi ha poi difeso il Modello Teramo. «È una categoria astratta, sono gli uomini che lo riempiono di atti e significato». Con Gianni Chiodi, è stata la sottolineatura, Teramo ha vissuto la sua stagione più bella, poi con il Brucchi bis tutto è cambiato. «C'è stata una degenerazione, con uno scollegamento tra le dinamiche del palazzo e la comunità, lo abbiano denunciato da subito nella speranza di poter invertire la rotta. Siamo rimasti inascoltati, le cose che dicevamo disturbavano la logica dei manovratori».
Nel frattempo è arrivata l'ufficializzazione della posizione della Lega: dopo un complesso dibattito interno, il partito appoggerà il candidato del centrodestra Giandonato Morra, così come farà Abruzzo Civico, che non sarà presente con una propria lista. Ieri, infine, la conta dei voti degli iscritti Pd sui candidati Giovanni Cavallari e Gianguido D'Alberto.