Tutti d'accordo: ognun per sè, per quella corsa da compiere in solitaria verso il traguardo simboleggiato dalla poltrona di primo cittadino. Già, perché saranno otto i candidati sindaco in corsa per le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale di Teramo il prossimo 10 giugno, data in cui si voterà anche in altri nove Comuni della provincia, dei quali altri tre, Montorio al Vomano, Nereto e Silvi, sono da mesi commissariati, al pari del capoluogo.
Sabato sera è stata ufficializzata l'ultima candidatura, quella di Mauro Di Dalmazio, consigliere regionale e leader della lista civica Al Centro per Teramo, sostenuto anche dalla civica Azione Politica che, assieme ad Alberto Covelli, per Popolari per Teramo e Abruzzo Insieme, Cristiano Rocchetti, M5s, Paola Cardelli, Sinistra per Teramo, Simona Lupi, Popolo della Famiglia, e Giovanni Cavallari, civica Bella Teramo, non conta liste dei partiti tradizionali a suo sostegno. Due invece quelli alla guida di coalizioni più tradizionali: Giandonato Morra, centrodestra, ex assessore regionale ai Trasporti della giunta Chiodi, di FdI, sostenuto anche dalla Lega, da FI e dalle civiche Futuro In, che fa riferimento al vice presidente del Consiglio regionale Paolo Gatti, e Oltre, formazione quest'ultima che accoglierà nelle sua fila singoli rappresentanti di Abruzzo Civico che non presenterà il simbolo in questa tornata elettorale. Chiude il quadro dei competitor alle amministrative Gianguido D'Alberto, ex capogruppo del Pd in Consiglio comunale, partito dal quale è uscito nell'estate scorsa: guida una propria lista civica e il cartello di movimenti sotto il simbolo Alleanza Civica, ai quali si aggiungerà anche il Pd.
Gli altri Comuni dove si voterà a giugno, sono Alba Adriatica, Atri, Castilenti, Civitella del Tronto, Controguerra, Notaresco. Soltanto a Teramo e Silvi, comuni superiori ai 15mila abitanti, è previsto l'eventuale ballottaggio del 24 giugno.