COCULLO Dieci treni di cui otto speciali, cinque da Avezzano e altrettanti da Sulmona, sei bus navetta gratuiti a servizio degli automobilisti e un centinaio di volontari pronti a dare indicazioni e a intervenire in caso di bisogno.È così che Cocullo si prepara per accogliere domani le migliaia di pellegrini, turisti e curiosi che arriveranno in paese per la Festa dei serpari, il rito religioso che da secoli si ripete mantenendo intatto il suo fascino ancestrale. Il primo treno parte da Roma Tiburtina alle 7,10 per giungere a Cocullo alle 9,50 circa. Da Avezzano si parte invece alle 8,05; 10,25; 13,10 e 13,40. Da Pescara con fermata speciale a Cocullo si parte alle 7,30 e alle 14,46 mentre da Sulmona alle 9,45; 10,40; 13,10 e 14,00. «È da sei mesi che lavoriamo per creare un sistema che garantisca la massima sicurezza nel rispetto delle nuove normative mantenendo intatte le caratteristiche della nostra festa», dice il sindaco di Cocullo, Sandro Chiocchio, «snaturare la festa dei serpari significherebbe decretarne la morte. Per questo contiamo molto sulla collaborazione e sul buon senso di tutti affinché non si creino situazioni che possano nuocere alla salute e alla sicurezza delle persone». Ci sarà divieto di somministrazioni di bevande in bottiglie di vetro e saranno banditi gli oggetti che possono costituire un pericolo per l'incolumità pubblica. All'ingresso del paese saranno istallati i blocchi di cemento antisfondamento e saranno distribuiti volantini con indicazioni sul piano di evacuazione con altoparlanti che daranno indicazioni continue a visitatori e turisti. In servizio tre ambulanze con personale medico e paramedico, una squadra di vigili del fuoco, 47 operatori di protezione civile e volontari con 5 mezzi antincendio, oltre al personale garantito dal Comune. In tutto saranno quasi cento le persone coinvolte nel servizio di sicurezza. «Ma si punta soprattutto sulla buona educazione e sul buon senso delle persone», conclude il sindaco, «perché come diceva Alfonso Di Nola, quando arrivi a Cocullo è ancora possibile stringere la mano alle persone. E questo particolare deve essere la stella polare di noi tutti perché la festa dei serpari è la nostra storia, è religiosità ma anche aggregazione».