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Data: 01/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Festa del lavoro che manca. I sindacati a L'Aquila sono compatti: «Fallite le politiche occupazionali nel nostro territorio»

L’AQUILA Per loro sarà la “festa del lavoro che non c’è più”. I 65 ex ricercatori della Intecs sono il simbolo del primo maggio aquilano, quello trascorso all’interno di un camper fermo da ben 111 giorni davanti al palazzo della Regione. Sono anche il simbolo «del fallimento delle politiche occupazionali di questo territorio », secondo il segretario della Fiom Elvira De Sanctis. Licenziati in massa a Natale, hanno una valigia piena di competenze e professionalità, ma il loro viaggio verso la ricollocazione non è ancora iniziato. Operai specializzati lo erano anche quelli dell’ormai disfatto polo elettronico, della ex Otefal di Bazzano, del gruppo Edimo: tutti accomunati dallo stesso destino, restare senza lavoro quando l’età della pensione è lontana. E il territorio in cui vivi, che stenta a riprendersi a nove anni dal sisma, non offre alternative. Colpa anche di una «politica che naviga a vista», per il segretario della Uilm Clara Ciuca, e lascia soli i sindacati, «quando anche Confindustria è scossa da un terremoto interno». Sono soli anche i lavoratori: «Chi vive in sofferenza, come chi ha perso il lavoro, viene spesso emarginato, espulso, non curato», constata con amarezza Giampaolo Biondi responsabile della Fim.
RICERCA CHE SCOMPARE. L’epilogo della vicenda Intecs dell’Aquila, quello che era stato il più noto laboratorio di ricerca e sviluppo Italtel-Siemens, è arrivato con le lettere di licenziamento inviate durante le festività natalizie. «Mandati a casa», hanno scritto nella loro lettera di saluto alla città, «dopo aver lavorato su grandi progetti: Ericsson, Alcatel, Pirelli, Enel, Mbda, Thales Alenia Space, Leonardo. In Italia e all'estero». Oggi per loro, in questa città, non c’è più spazio:«Sono ricercatori esperti nel campo delle telecomunicazioni e dell’alta tecnologia», spiega De Sanctis della Fiom, «eppure non vengono ricollocati. La loro vicenda è al momento senza sbocchi: le soluzioni sembrano alle porte, ma poi non si concretizzano. Fare bilanci, nel giorno della festa dei lavoratori, significa dire quello che è sotto gli occhi di tutti: gli investimenti industriali nel territorio sono stati pochissimi e, nel caso dell’Accord Phoenix, hanno prodotto risultati al di sotto delle aspettative. Nonostante i proclami che ne hanno accompagnato lo sbarco, è chiaro che anche il 5G non porterà grosse ricadute occupazionali. E stiamo ancora cercando di capire quali potranno essere, a 360 gradi, gli effetti di questa nuova sperimentazione ».
LAVORATORI IN ATTESA. I 65 ricercatori sono andati ad aggiungersi al lungo elenco di chi è appeso alla speranza di un nuovo contratto di assunzione: «L’unica realtà che potrebbe essere in crescita», sottolinea Ciuca, «è l’Accord Phoenix, dove i macchinari funzionano a pieno regime e dove, se si riesce ad ingranare nel mercato, si potrebbe pensare ad altre assunzioni, oltre alle attuali 53. Non vedo invece segnali positivi da altri siti più rinomati, come la Thales Alenia Space o l’Hi-Tech. Ed è tutto fermo anche al’ex Otefal di Bazzano, dove furono licenziati in 170: anche se è stata ottenuta l’Aia, un’autorizzazione che mancava, e si è parlato di buone prospettive, addirittura di un raddoppio del personale, il percorso si è arenato ai primi 55 ritorni in fabbrica».
AIUTO DALLA FORMAZIONE. «Fino a oggi, quando le persone perdono il lavoro», afferma Biondi, «si è pensato sempre alla cura (Cigs, mobilità, Naspi: strumenti utili, ma non sufficienti) e non alla prognosi, cioè alla formazione, che invece è il futuro. Formare il lavoratore che ha perso il posto è elemento fondamentale per poterlo facilmente reintegrare nel mondo del lavoro e non farlo sentire come una persona inutile, un emarginato. Avete fatto caso come, laddove chiude una fabbrica nascano centri slot per il gioco d’azzardo e i “compro-oro”?».
STELLE AL MERITO. Oggi, alle 10,30, all’auditorium “Sericchi”, ci sarà la cerimonia di consegna delle Stelle al merito del lavoro da parte del prefetto.

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