|
|
|
Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.938
|
|
|
|
|
|
02/05/2018
Corriere della Sera
|
Vitalizi: presto un secondo incontro tra i questori di Camera e Senato. Dopo la proposta dal presidente Fico, elaborate varie ipotesi sul passaggio dal retributivo al contributivo per 2600 ex parlamentari. Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, la spesa per i vitalizi tornerà sotto i 100 milioni a partire dal 2027 |
|
Sui vitalizi degli ex parlamentari – quando ormai sono passati 22 giorni dall’appello lanciato dal presidente della Camera, Roberto Fico, finalizzato a far presto sulla riforma che sta a cuore ai grillini – i tempi stringono ma emergono due scuole di pensiero: quella dei questori di Montecitorio – che hanno già disegnato vari scenari sul ricalcolo degli assegni, passando dal retributivo al contributivo – e quella dei questori del Senato che, invece, hanno proposto una voluminosa istruttoria sugli aspetti costituzionali, giuridico amministrativo, di diritto e fiscali relativa a un cambio di marcia sui diritti acquisiti da circa 2600 ex parlamentari. I presidenti della due Camere – Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati – parlano di «accelerazione» dopo che le due «squadre» – quella della Camera guidata dal questore anziano Riccardo Fraccaro e quella del Senato con alla testa il questore anziano Antonio De Poli – si sono incontrate la settimana scorsa a Montecitorio. In quell’occasione i questori deputati e i colleghi senatori hanno preso reciprocamente atto del lavoro fin qui svolto nei due rami del Parlamento: «Ci incontreremo presto una seconda volta – ha detto il senatore De Poli – per esprimere una valutazione sulle rispettive proposte. La prossima volta entreremo nel merito dei vari temi trattati».
I 15 giorni di Fico
Era l’8 aprile quando, all’ufficio di presidenza della Camera, il presidente Fico ha chiesto di produrre entro 15 giorni una proposta sulla riforma dei vitalizi: «Bisogna riequilibrare in modo sostenibile il rapporto tra quanto versato e le prestazioni erogate, così come sta avvenendo da due decenni per la generalità dei cittadini». Di seguito i questori della Camera si sono messi a lavoro e hanno prodotto un documento intitolato «Indicazioni di metodo» nel quale sono state fatte varie ipotesi sul passaggio dal retributivo al contributivo per gli ex parlamentari incarica prima del 2012 (anno in cui è stata varata la riforma delle «pensioni» anche per Camera e Senato). Quel dossier ora è sul tavolo del presidente Fico e all’esame dell’ufficio di presidenza del Senato dove si sono svolte consultazioni informali tra i questori e i capigruppo e anche con l’associazione degli ex parlamentari guidata da Antonello Falomi.
L’annuncio del presidente Casellati
Il presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha detto che Palazzo Madama farà la sua parte per individuare un percorso comune annunciando anche che i tempi saranno stretti. E i primi passi sono stati fatti ma lungo il cammino fin qui percorso sono emerse le due scuole di pensiero: pragmatica, quella della Camera, che ha già fatto i suoi calcoli quantitativi; cauta e garantista, quella del Senato, che ha passato in rassegna tutte le «controindicazioni» del caso da un punto di vista costituzionale, fiscale e giuridico amministrativo chiedendo anche il coinvolgimento dell‘Avvocatura dello Stato, oltre che dell’ufficio legale del Senato, per mettere a punto un piano contro gli inevitabili ricorsi. Così, nonostante lo slancio iniziale del presidente Fico e la condivisone di un percorso comune annunciata dal presidente Casellati, la riforma dei vitalizi degli ex parlamentari deve ancora superare molti scogli. Tra i quali quello del mezzo con cui deve essere varata: «Noi che siamo il legislatore dobbiamo scrivere una norma inattaccabile…», ha detto il questore De Poli. C’è poi da sciogliere il problema del livello legislativo: per varare una riforma basta una delibera degli uffici di presidenza oppure serve una legge ordinaria?
I calcoli di Boeri
Il presidente dell’Inps Tito Boeri – audito in Parlamento ai tempi della proposta di legge di Matteo Richetti (Pd) che fu bloccata al Senato sul finire della XVII legislatura– ha individuato circa 2600 vitalizi di ex parlamentari che sono costati 193 milioni nel 2016 e 206 milioni nel 2017 e che costeranno qualcosa di meno solo a partire dal 2019. La spesa per i vitalizi tornerà sotto i 100 milioni a partire dal 2027 perché allora, tra 9 anni, dovrebbe andare a regime per tutti gli ex parlamentari la riforma del 2012. Secondo Boeri – se ci fosse stato il calcolo contributivo anche per i vecchi vitalizi – nel 2016 si sarebbero spesi 117 milioni in vece di 193. Con un risparmio di 76 milioni di euro in un anno per le casse dello Stato.
|
|
|
|
|