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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Tua, scoppia la protesta del sindacato "censurato". La sigla autonoma Orsa e il M5S manifestano a Pescara davanti alla Regione. Il segretario Giuliani: «Stanno spacchettando l'azienda, ma non ci ricevono» (l'articolo in pdf)

PESCARA Lo sciopero del trasporto pubblico scatta il giorno dopo la festa dei lavoratori. Una parte dei bus della Tua si ferma. E Pescara, luogo della protesta, vive il suo mercoledì nero del traffico. È stato il sindacato Orsa a proclamarlo, affiancato dai 5 Stelle, e a organizzare il presidio davanti alla sede della Regione Abruzzo, in viale Bovio. Obiettivo: «Dire basta alle anomalie sulla sicurezza, ad un lavoro quotidiano che risente di lacune nella gestione aziendale», e per criticare un progetto di fusione che «prima ha aggregato tre aziende e ora procede con gli spezzatini. I problemi riguardano i mezzi, le infrastrutture, l'organizzazione del personale ed un sistema di relazioni sindacali in un'azienda che tiene fuori dai tavoli chi rappresenta il 10 per cento della forza lavoro», sottolinea il segretario regionale dell'Orsa, Michele Giuliani. «L'azienda», aggiunge, «sta sbagliando tutto sull'affidamento dei cosiddetti servizi a mercato a Sangritana. Per una questione del genere si poteva applicare l'articolo del codice civile che prevede un referendum tra i lavoratori, noi lo abbiamo proposto, ma non è stato accettato. Da non dimenticare il caso Sistema, con 49 persone che hanno già ricevuto la lettera di licenziamento a causa di una cattiva gestione di cui non hanno colpe». Davanti alla Regione, una cinquantina di dipendenti della Tua mostra cartelli con la sigla del sindacato autonomo e fischia quando in viale Bovio passa un autobus urbano condotto da chi non ha scioperato. «Abbiamo mandato diverse richieste di convocazione e anche oggi abbiamo chiesto di essere ricevuti, ma al momento nessuno lo ha fatto», denuncia Giuliani, «rappresentiamo oltre il 10 per cento dei lavoratori di Tua (che in totale sono 1.600, ndr), ma veniamo ignorati. C'è una sorta di complicità anche da parte delle altre sigle aziendali. Noi siamo disponibili a proporre e non siamo solo disfattisti o populisti, come ci viene detto. Non essere ascoltati», conclude Giuliani, «questo significa non essere in democrazia». E qui subentra il ruolo del M5S.«La riforma della Regione Abruzzo sul trasporto pubblico locale ha prodotto il taglio del 5% delle corse, danneggiando gravemente le aree interne, e l'aumento dei biglietti del 15%. Una riforma che produce queste cose di fatto è uno strumento che danneggia il trasporto pubblico», afferma il consigliere regionale Domenico Pettinari, che ha preso parte al presidio di protesta, con altri esponenti pentastellati sottolineando che: «Sono quattro anni che stiamo combattendo al fianco dei dipendenti della Tua». Una solidarietà che si è tradotta in un'interrogazione in consiglio regionale per chiedere la convocazione del sindacato Orsa «perché, a differenza degli altri sindacati, nonostante le richieste, non viene convocato dalla Regione e questa è una grande disparità di trattamento».Il consigliere del M5S dà una sua spiegazione dei fatti: «C'è il serio pericolo», afferma, «che venga privatizzato tutto, perché il pubblico lo stanno riducendo a brandelli». Poi Pettinari ricorda le tante criticità per cui il M5S si sta battendo da tempo: «Gli autobus sono sempre più vecchi ed escono con le spie rosse accese», afferma, «questo compromette la sicurezza del personale viaggiante e degli utenti. Sono entrato in tutte le officine e ho visto troppi mezzi sfasciati che, nonostante questo, escono. Abbiamo un'officina che è davvero efficiente, ma non viene usata al 100% e si continua ad appaltare la manutenzione dei mezzi all'esterno. Altro problema», aggiunge, «è quello del personale amministrativo in esubero, decine e decine di unità. A mio avviso dovrebbero essere riconvertiti e mandati sui mezzi a fare controlli antievasione. Il personale viaggiante è costretto a fare turni massacranti, mentre quello amministrativo è in esubero e ora rischia di essere licenziato (si parla di 140 unità, ndr), così come i dirigenti sono troppi. Ma noi», conclude Pettinari, «saremo sempre al fianco dei lavoratori della Tua che vanno difesi».

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